Questo percorso è stato mappato il giorno 10 novembre 2013 dal gruppo di “Ammappatori” del corso di Orte. E’ stata la prima di 5 uscite. Ecco il resoconto della giornata:
Il gruppo parte da Piazza della Libertà di Orte (foto 1) e si dirige in direzione nord, imboccando Via Gramsci. Attraversa le stradine medievali del borgo, percorrendo la Contrada San Sebastiano, fino a fermarsi in corrispondenza dell’uscita di Orte Sotterranea, vicino all’arco del Vascellaro (foto 2). Sulla sinistra, il primo punto panoramico, da dove è possibile scorgere la destinazione, ovvero la Chiesa della SS. Trinità.
Passiamo sotto l’arco, svoltiamo a destra, poi a sinistra, costeggiando Palazzo Alberti (Foto 3). Procediamo in direzione nord verso l’antico acquedotto (foto 4). A sinistra costeggiamo un giardino (ex proprietà Manni).
Arriviamo al limitare del paese e percorriamo la discesa che porta ai resti dell’acquedotto. Lungo la discesa, sulla destra, affacciandoci sulla valle del Tevere, possiamo ammirare i resti del ponte romano di Augusto (foto 5).
Dopo ca. 100 m arriviamo sotto gli archi dell’acquedotto, su cui resti cresce la passiflora. Qui troviamo un bivio e giriamo a sinistra per Via della Rocca. A destra lasciamo via G. Marconi. Arrivati in fondo a Via della Rocca attraversiamo Via Le Piane sulle strisce pedonali e, all’altezza del Bar River (Cucca Bar) giriamo a sinistra, imboccando il vialetto di un giardino pubblico. Scendiamo e dopo ca. 100 m, prima di un parco giochi, giriamo a destra (foto 6). La strada fatta con la breccia fina, scende rapida (ca. 20%). A destra (più meno 80 m dalla strada) vediamo la ferrovia. Arrivati a fondo della discesa svoltiamo a destra a gomito. Si passa sopra la ferrovia (foto 7) attraversando un ponticello di cemento. Dopo 50 m troviamo il piccolo ponte sul Rio Paranza (detto Fosso delle Mole). Al di là del ponticello a “gobba d’asino” c’è un antico mulino che un tempo sfruttava l’acqua del fiume per macinare il grano e produrre farina. L’edificio è mal conservato. Vediamo appoggiata la vecchia mola in peperino che riposa dopo decine di anni di lavoro (foto 8).
Lasciandoci il mulino a sinistra, percorriamo il viottolo che sale a sinistra verso il colle, tra orti e recinzioni. Sulla sinistra possiamo ammirare la rupe di Orte e l’acquedotto. A un certo punto del percorso ci troviamo davanti una sbarra/cancelletto di ferro. Lo superiamo e continuiamo dritti lungo la strada di campagna. All’altezza di uno slargo continuiamo a salire a sinistra. Al bivio seguiamo la strada asfaltata che va in salita. Prima della salita, sulla destra, in lontananza scorgiamo Villa Nuzi (detta “Villa della principessa”) e il “Buco della Strega” (foto 9).
Alla fine della salita asfaltata, all’altezza di un’antica abitazione color rosa salmone (foto 10), possiamo godere di una splendida vista panoramica su Orte (foto 11). Proseguiamo a destra, sulla strada asfaltata. Dopo un’abitazione privata e prima del ponte che oltrepassa la superstrada, al bivio prendiamo la strada non asfaltata che scende leggermente a sinistra fra le due case. Scendendo dopo ca. 80 m a sinistra abbiamo l’antica tomba etrusca scavata nel morbida roccia vulcanica (foto12), nel tufo. Dopo il recinto e un cancello verde di ferro che si trova alla nostra sinistra, inizia infatti l’area della Necropoli di San Bernardino (fondo chiuso, recintato, di proprietà privata). A sinistra di questa strada abbiamo altre 3 tombe devastate e mal conservate. Al bivio proseguiamo dritti, in salita. Costeggiamo un muro in pietra (alla nostra destra), confine della proprietà del Convento di San Bernardino. Al di là del muro di pietra, alla nostra destra, si trova il giardino/terreno che un tempo era di proprietà dei frati del convento e che ora appartiene al comune. Il muro fatto con sassi di calcare continua sempre alla nostra destra.
Vediamo il campanile bianco e le piccole scale che portano a zig-zag giù verso la vallata (foto 13). Arriviamo alla cappella della Chiesa della Santissima Trinità Fuori le Mura, con gli affreschi del ‘300 – 400 (foto 14). Scendendo con la strada ci teniamo la rupe a destra e dopo ca. 50 m vediamo la piccola grotta con il presepio.
Alla fine della discesa scendiamo a sinistra sulla strada asfaltata. Non prendiamo la prima deviazione a destra, ma seguiamo la strada asfaltata lungo la curva. All’altezza dei binari della ferrovia troviamo un nuovo punto panoramico su Orte. Imbocchiamo a sinistra il vialetto che costeggia i binari (prima del sottopasso). Continuiamo a costeggiare la ferrovia (foto 15). Possiamo ammirare la costruzione della città, il talento degli antichi ingegneri.
DEVIAZIONE NON ANDATA A BUON FINE: prima della galleria ferroviaria, al bivio, prendiamo la strada erbosa che scende a destra. Passiamo sotto al sottopassaggio ferroviario ma la strada è bloccata dalla vegetazione. Torniamo sui nostri passi e imbocchiamo la strada alternativa che passa attraverso una proprietà privata aperta al nostro passaggio per l’occasione.
RIPRENDE IL PERCORSO: prima della galleria, al bivio, proseguiamo sul vialetto sterrato che curva a sinistra. Al bivio continuiamo verso destra rimanendo sul fondo valle (non prendiamo la salita a sinistra).
*Entriamo dentro al cancello di una proprietà privata (normalmente non accessibile al pubblico). Lungo il percorso sulla sinistra passiamo accanto a un antico lavatoio. Proseguiamo fino a tornare all’antico mulino che avevamo visto durante il percorso di andata.
Al bivio (dove c’è il noce) risaliamo a sinistra verso i Giardini della Pubblica Passeggiata (invece di risalire da dove eravamo venuti all’andata). Risaliamo a sinistra dove c’è un condominio e ci ritroviamo su Via Le Piane, dove c’è un negozio di ottica. Attraversiamo la strada e proseguiamo a destra, in direzione del centro storico. In fondo a Via Le Piane prendiamo la salita denominata “Via della Pubblica Passeggiata” per tornare al centro storico. Sulla destra troviamo un altro punto panoramico sul convento della SS. Trinità. Alla fine della salita troviamo il monumento ai caduti e giriamo a sinistra, dove dopo 30 m girando un’altra volta a sinistra prendiamo le scale. La strada conduce fra i vincoli del paese. A sinistra lasciamo la Chiesa di S. Biagio (1253 – sec. XVIII), che dà il nome alla contrada. Girando a destra ci troviamo su Via della Vittoria. Svoltiamo a destra e ci troviamo sulla Piazza della Liberta da dove siamo partiti 1 ore e 40 minuti fa.
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