Il nostro itinerario incomincia a Orte Scalo, davanti alla Stazione Ferroviaria. Da qui si prosegue per via Carducci, verso la collina e poi per Via del Poggio, proseguendo quindi sulla strada asfaltata. Arrivati in corrispondenza di una villa color salmone, si svolta a destra, lungo una stradina per un piccolo tratto asfaltata (foto 1). Dopo 20 m si svolta a sinistra per una strada brecciata che sale verso il bosco. Salendo, si trova una sbarra: si può aggirare l’ostacolo tramite una stradina collaterale sulla destra. Si prosegue così per il sentiero nel bosco (foto 2), lasciandosi alle spalle il trambusto della cittadella. Sulla sinistra, ad un tratto, appare una cavità artificiale, di dubbia collocazione storica. Il bosco si dirada, lasciando il posto ad una quercia secolare e ad un uliveto. A tal punto si deve svoltare a destra, attraversando l’uliveto fino a raggiungere un’abitazione privata (foto 3): sulla destra si può fruire di una bella veduta sulla valle del Tevere e sul paese di Orte. Arrivati alla casa, e ad un capannone, si deve svoltare a sinistra e seguire la strada cementata in salita, lasciandosi quindi indietro la strada che scende. Sulla sinistra si potrà ammirare un arco che sovrasta un ruscelletto. Proseguendo ancora dritti per la strada brecciata, si arriverà, in corrispondenza di una curva che svolta a destra, ad un sentierino (sempre sulla destra) che scende fino alla fontana del Galletto: qui ci si potrà rifornire di acqua.
La strada brecciata poco dopo confluisce su quella asfaltata: la si deve prendere in direzione Castel Bagnolo (segnalata da un cartello) verso sinistra. Dopo circa 300 metri si arriverà nuovamente ad una confluenza con una strada asfaltata (strada bagnolese): la si percorre verso Castel Bagnolo (verso sinistra), sempre seguendo i cartelli di segnalazione. Lungo la via, si potrà vedere sulla destra la centrale a biogas (della quale spiccano le due cupole bianche): in corrispondenza di tale tratto, sulla sinistra, si dirama una strada che scende a valle, e che non deve essere percorsa. Piuttosto, si deve proseguire verso l’Agriturismo Bagnolese, segnalato da cartelli gialli lungo il percorso. Poco dopo, sulla sinistra compare un viale alberato, molto lungo e diritto (foto 4): a questa altezza si abbandona la strada bagnolese per percorrere questa via, costeggiando un campo di pannelli fotovoltaici. Poco dopo, sulla vostra destra, affacciandosi sui campi (foto 6), potrete osservare la sagoma del Monte Soratte (foto 5). Detta strada arriva in corrispondenza di una villa con un’alta recinzione in ferro e un ampio cancello, e poco dopo inizia a scendere, venendo ad essere affiancata da un muro di rocce a secco. Alla fine della discesa, si incontrano due grosse querce, circondate, alla loro base, da aiuole in tufo circolari (foto 7): si prosegue sempre diritti. Si svolta a destra laddove si incontra una strada privata, delimitata da una sbarra: la si prende e la si percorre senza problemi. Si ignora una diramazione a sinistra, che si incontra poco dopo. Il riferimento è costituito ora dai pali della luce, che costeggiano la via. Si prosegue fino a quando si incontra nuovamente una sbarra, che si può oltrepassare, svoltando poi a sinistra. Subito dopo, un cancello verde delimita una riserva di raccolta di funghi e asparagi (foto 8): si entra a destra e si percorre una via dritta, lambita a destra da un fossato di scolo molto pronunciato. In corrispondenza di una svolta a destra, ci si trova di fronte ad un cancello chiuso: lo si apre e si entra, percorrendo la strada che passa fra capanne inutilizzate e recinti: tale strada assume le fattezze di un sentiero boschivo, scendendo. Dopo un cancello giallo, si arriva ad una ferrovia abbandonata: la Orte-Civitavecchia (foto 9), che si percorre verso destra per un breve tratto. A causa della folta vegetazione il passaggio attraverso la ferrovia potrebbe presentarsi difficoltoso (o addirittura non possibile durante la stagione primaverile ed estiva). Si supera l’alto ponte ferroviario che scavalca una profonda gola (foto 10), all’interno della quale scorre un fiumiciattolo; dopo un breve tratto, in corrispondenza di una casupola ferroviaria diroccata (foto 11) sulla destra, si esce dal percorso ferroviario a sinistra, laddove un sentiero campestre sale verso l’alto, costeggiando la ferrovia. Si prosegue tale sentiero, sul ciglio della ferrovia (che si vede scendere verso il basso). Il sentiero poco dopo svolta a sinistra: si continua a seguirlo, e una panoramica si apre sulla valle del Tevere (foto 12 e 13); la stessa strada inizierà a declinare verso valle, e si continua a percorrerla. Una sbarra verde e bianca corrisponde alla confluenza del sentiero che si è fin qui percorso in un’altra strada, che sale e che si deve seguire verso sinistra; si incontra un fontanile sul lato sinistro, sotto alla strada, con un abbeveratoio, e si scende verso la gola. Una volta scesi al livello della gola, sulla sinistra vi sono le rovine delle antiche fornaci (foto14): qui, si giunge ad un trivio, del quale si sceglie la via sulla destra, che scende e che davanti a sé vede un colle con tre grossi pini marittimi sulla sommità, molto caratteristico (foto 15).
Si giunge poco dopo nuovamente ad un bivio, con un ponte che scavalca un fiumiciattolo: si svolta a sinistra, traversando detto ponte. A destra si incontra l’ingresso del convento di San Francesco, luogo bello da visitare. Si prosegue per la strada asfaltata, a ridosso di una rupe tufacea, sulla quale si aprono varie cavità, sia naturali che artificiali, fin quando la strada si innesta in una piccola tagliata di tufo. Quindi, un alto ponte sovrasta una profonda gola, nella quale scende una lunga e sottile cascata d’acqua. La cittadina di Gallese è ora finalmente visibile: si entra in un parcheggio, sopra il quale è realizzato un parco sotto la rocca. Costeggiamo la rocca sulla destra, scendendo lungo la strada asfaltata, fino a risalire sulla rampa che conduce alla porta monumentale del paesino. Entrati nel paese, ci si trova in un piazzale, lo si attraversa verso sinistra, fino ad imboccare via Garibaldi sulla destra: ci si ritrova facilmente nella piazza centrale dell’abitato.
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