Alcune piccole perle rendono questo percorso un vero piacere per i camminatori. Innanzitutto i due belvedere panoramici sulla valle del Tevere, uno all’inizio e uno alla fine del tragitto; dopodiché l’incontro con la vecchia casa del barcarolo, che fino a qualche decennio fa traghettava tutti coloro ne avessero bisogno dall’altra parte del fiume, per pochi soldi; poi una surreale piscina abbandonata, nel centro esatto di un bosco, accanto ad un antico mulino; infine la straordinaria possibilità di prendersi un bel caffè all’autogrill dell’autostrada con tanto di zaino in spalla. Ma questo solo se, come abbiamo osato noi, siete disposti a scavalcare una bassa recinzione ed entrare laddove è vietato a qualsiasi pedone.
Il percorso
Da Piazza San Valentino del piccolo centro storico di Penna in Teverina prendiamo Via Castellana verso Porta Novella e il belvedere. Qui troviamo delle scalette a scendere che imbocchiamo. In fondo alle scale svoltiamo a sinistra per pochi metri e poi a destra per una via erbosa, abbastanza pendente, costeggiando il muro di tufo. Incontriamo così una strada asfaltata ma avanti a noi c’è una strada bianca che scende e che prendiamo. Stessa cosa qualche decina di metri più avanti: andiamo sempre avanti, ma per strada asfaltata. Non teniamo in considerazione la deviazione per Località Canali. In fondo alla strada asfaltata la via diventa di terra e c’è un piccolo guado da passare. Siamo all’altezza del Tevere e infatti se svoltassimo a sinistra dopo il guado arriveremmo sulle rive. Noi proseguiamo avanti e all’incrocio con a destra una sbarra proseguiamo sempre avanti. Questa bella strada bianca costeggia il Tevere e arriva ad una casa con la scritta La Barca. Infatti qui abitava il barcarolo che traghettava, per alcuni soldi, le persone dall’altra parte del fiume e che ha lavorato almeno fino agli anni ’50, cioè prima dell’avvento dell’autostrada e del ponte di Mugnano-Attigliano.
Arriviamo ad un incrocio a T con un’asfaltata e svoltiamo a sinistra in discesa. La strada diventa bianca e costeggiamo l’autostrada. All’incrocio che presenta a sinistra il ponte e a destra una strada bianca noi andiamo avanti e arriviamo a costeggiare l’autogrill dell’autostrada, dopodiché, sempre avanti fino alla provinciale da imboccare a destra per pochi metri e dunque svoltiamo a sinistra per strada larga e bianca direzione Porchiano. Dopo 300 metri c’è sulla destra un cancello di legno con un agevole passaggio a sinistra. Prendiamo il sentiero oltre il cancello.
Giunti al ponte non lo prendiamo e costeggiamo il torrente a sinistra. Alla radura proseguiamo avanti sempre costeggiando il ruscello e così facciamo fino a quando non incontriamo i segni azzurro-bianchi della Via di San Francesco che ci indicano di guadare e andare a destra. Qualche scalino e arriviamo ad un grande e vecchio maniero turrito, chiamato Il Mulinaccio. Qui c’è anche un’inaspettata piscina abbandonata. Proseguiamo per il sentiero erboso e arriviamo ad una strada bianca che va presa a sinistra in salita. Al bivio successivo andiamo a destra. Quando la strada svolta nettamente a sinistra, quando siamo praticamente sotto Giove, noi andiamo a destra come da indicazioni di Via di San Francesco. Questa strada vi porta a pochi metri, sulla destra, dal borgo di Giove.
Alcune piccole perle rendono questo percorso un vero piacere per i camminatori. Innanzitutto i due belvedere panoramici sulla valle del Tevere, uno all’inizio e uno alla fine del tragitto; dopodiché l’incontro con la vecchia casa del barcarolo, che fino a qualche decennio fa traghettava tutti coloro ne avessero bisogno dall’altra parte del fiume, per pochi soldi; poi una surreale piscina abbandonata, nel centro esatto di un bosco, accanto ad un antico mulino; infine la straordinaria possibilità di prendersi un bel…
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