Pennadomo è un piccolo borgo della media Valle del Sangro, in provincia di Chieti. Il paese sorge su un colle, a ridosso di una rupe, abbarbicato su una grande roccia stratificata (perfetta per gli amanti delle arrampicate). L’origine del nome è Pinna in Domo, con Pinna intesa come sperone roccioso affiorante dal terreno e Domo come feudo, territorio, a testimonianza dell’origine medievale dell’antico borgo. Il percorso camminabile inizia all’interno del paese, più precisamente dalla piazza Alcide De Gasperi, facilmente riconoscibile sia perché è la prima che si incontra entrando nel paese e sia perché ospita una fontana che, seppur di fattura recente, richiama l’antica fonte che identificava la piazza, denominata, infatti, ancor oggi da tutti “la piazza della fontana”. Il tragitto, di circa 3 chilometri, si snoda lungo la strada provinciale, che porta al fondovalle Sangro, e due brevi sentieri, immersi nell’infinito verde delle colline e dei boschi. Nel percorso, da me realizzato, è possibile inoltrarsi anche nelle incredibili Gole di Pennadomo che si incontrano lungo il cammino.
Si parte da piazza De Gasperi, meglio conosciuta dagli abitanti del paese come “piazza della fontana” e si prosegue lungo la strada principale (segnalata comunque da indicazioni stradali) che porta all’uscita del paese verso la valle. Si scende seguendo la provinciale per un chilometro e mezzo, senza intralci, poiché presenta un traffico limitatissimo che non ostacola in nessun modo la camminata. Durante la lunga discesa è possibile rendersi conto, proprio grazie al dislivello crescente, di quanto il borgo sia arroccato e quanto si innalzi sulle imponenti rocce che saranno, allo stesso tempo, le protagoniste del nostro tragitto.
Raggiunto il chilometro e mezzo, al termine della camminata tutta in discesa, vi è un piccolo ponte e, sulla sinistra, sul ciglio della strada, si può riconoscere l’ingresso delle Gole, caratterizzate da maestose pareti rocciose e da un’imponente e profonda spaccatura. Pur non essendovi nessun cartello che segnali questi giganti di pietra, è impossibile non notarli e non essere invogliati ad addentrarsi in quel che appare come un misterioso anfratto. Le vertiginose ed enormi pareti si innalzano come altissimi colonnati caratterizzati da numerose stratificazioni. Penetrarvi è abbastanza semplice, nonostante qualche masso e il piccolo corso d’acqua da attraversare, che in estate è poco più di un rivolo. Occorrono pochi minuti di cammino per arrivare a scorgere la cascata della Gran Giara, seminascosta da un imponente masso che, però, si può superare facilmente per godere poi dello spettacolo di questo piccolo corso d’acqua incastonato tra le rocce, dove vi si getta proprio alla fine del canyon. La particolarità di questo luogo paradisiaco è l’assoluto silenzio della natura, in cui ritemprarsi nella totale tranquillità e facendosi cullare dal solo mormorio della cascata.
Dopo aver goduto della quiete di questo magico posto, si può ripartire per il nostro cammino verso il lago di Bomba. Una volta usciti dalle Gole si riprende la strada, proseguendo per un chilometro e mezzo e poi, al primo bivio, si lascia la provinciale per seguire la strada che scende verso destra (anche qui purtroppo non vi sono indicazioni, ma è davvero difficile sbagliare). Si continua per circa 500 metri per poi imboccare, sul lato del lago, un piccolo sentiero nascosto da cespugli ma, ciononostante, facilmente individuabile.
Il sentiero, di circa 100 metri, giunge direttamente sul lago, il cui panorama varia a seconda delle stagioni e dunque dell’abbondanza dell’acqua. La riva erbosa, che in estate si allunga, è lo spazio ideale per fermarsi, soli o in famiglia, per fare un picnic o contemplare l’orizzonte di un paesaggio immutato nel tempo. Anche qui dominano i suoni della natura: il fruscio del vento, un piccolo accenno di onda, il cinguettio di qualche passerotto, o il silenzio assoluto quando la giornata è ferma nell’immobilità di un tramonto. Per i meno romantici, è possibile dedicarsi alla pesca di strepitose carpe o inoltrarsi nel vicino bosco per scoprire un altro angolo del lago.
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