Il percorso che conduce da Pezzolo a Itala è tra i più lunghi e impegnativi dell’itinerario. La bellezza dei paesaggi e dell’intorno naturale, però, ripaga con gli interessi ogni briciola di fatica. I giochi di luce dentro i fitti boschi, i torrenti che scavano bianchi solchi nelle verdi e profonde vallate, le creste rocciose e frastagliate, e le antiche e solitarie stradine che si perdono sullo sfondo del mare alleggeriscono il cammino e rendono questi 25 km “una passeggiata” che libera mente e anima.
Sicuramente furono questi luoghi quasi selvaggi a fare da teatro al leggendario scontro tra Dioniso, arrivato in Sicilia durante uno dei suoi tanti viaggi, e il terribile gigante Alpo. Al termine di una furiosa lotta, dopo essersi scagliati alberi sradicati ed enormi macigni, il dio greco infilzò a morte il suo rivale con il sacro Tirso, liberando queste terre e facendogli dono della vite.
Il percorso
Lasciamo Pezzolo percorrendo circa 400 metri sulla Strada Provinciale 35 di Pezzolo. Giunti all’inizio dell’abitato, prima del ponte, giriamo a sinistra sulla strada in salita. Al terzo tornante che incontriamo lasciamo questa strada e imbocchiamo a sinistra una trazzera in salita (foto 1). Saliamo per qualche chilometro e alla prima deviazione andiamo a destra (foto 3). Proseguiamo per un lungo tratto su questa strada, delimitata da una recinzione fatta di pali di legno e filo di ferro, scegliendo sempre la direzione destra ai bivi che incontreremo (foto 5). Superato un cancello temporaneo, usato per limitare il passaggio degli animali, che richiuderemo dopo il nostro passaggio, il sentiero si restringe a causa di alcune frane. In questo tratto incontreremo prima una deviazione-tornante a sinistra, che tralasciamo continuando a camminare sul sentiero a destra (foto 8), e poi, poco dopo, in prossimità di un ponticello in cemento sul torrente, una ripida mulattiera sulla destra. Tralasciamo anche questa deviazione, oltrepassiamo il ponte e costeggiamo il torrente per un breve tratto (foto 10). Giunti in località “Contrada Jaddizzi”, dove è presente un vecchio rifugio in pietra, un tempo usato dai pastori del luogo (foto 11), ha inizio un impegnativo tratto in salita, con una serie di tornanti in rapida successione. Superati i tornanti, alla fine di un breve rettilineo e poco prima di una rupe sulla destra, svoltiamo a U sulla sinistra (foto 13). Per un lungo tratto non sono presenti deviazioni. Attraversiamo il cancello in ferro (foto 15) e seguiamo il sentiero godendo del silenzio e della frescura del bosco. Circa un chilometro dopo aver incontrato una piccola area attrezzata sulla nostra destra troviamo un bivio e andiamo a sinistra (foto 17). Facciamo rifornimento di acqua alla sorgente presente poco più avanti e proseguiamo fino alla Portella Salice. Da qui, guardando indietro, si gode di una spettacolare vista: sorvolando tutti i Monti Peloritani e l’intera città di Messina, con la sua falce gettata in mare da Saturno dopo l’orrendo parricidio, lo sguardo spazia fino a Capo Peloro, da dove siamo partiti. Dopo aver attraversato il cancello in ferro posto sotto un’alta rupe, ci ritroviamo di fronte al pianoro sommitale del Monte Scuderi e il sentiero si divide. A destra, seguendo la segnaletica del CAI, conduce a Monte Scuderi, invece noi andiamo a sinistra imboccando la strada in discesa. La vegetazione quasi scompare e la discesa è una lunga serpentina di sassi e sabbia. Percorsi altri 3 km circa, incontriamo un altro bivio e andiamo a destra, continuando a scendere (foto 22). Poco dopo il fondo stradale diventa asfaltato e la vegetazione riprende a essere folta. Percorso un altro chilometro e mezzo, incontriamo di fronte a noi un sentiero sterrato, lo ignoriamo e continuiamo a scendere sulla stradina asfaltata seguendo il tornante a destra. Superate alcune aziende agricole e un’icona votiva posta sulla destra della strada, troviamo il cartello che indica l’inizio della Riserva Orientata di Monte Scuderi e Fiumedinisi. Proseguiamo sulla sinistra (foto 24), camminiamo per altri 500 metri e, quando incontriamo il cancello di una proprietà privata sulla destra, giriamo a sinistra su una stradina sterrata che ci condurrà, senza più deviazioni, a Itala.
Il percorso che conduce da Pezzolo a Itala è tra i più lunghi e impegnativi dell’itinerario. La bellezza dei paesaggi e dell’intorno naturale, però, ripaga con gli interessi ogni briciola di fatica. I giochi di luce dentro i fitti boschi, i torrenti che scavano bianchi solchi nelle verdi e profonde vallate, le creste rocciose e frastagliate, e le antiche e solitarie stradine che si perdono sullo sfondo del mare alleggeriscono il cammino e rendono questi 25 km “una passeggiata” che…
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