Siamo partiti dalla città di Ammappalitalia con 3 descrizioni per raggiungere Gallese. La Orte-Bassano in Teverina (seguita all’incontrario). La Orte-Orte/scalo. La Orte/Scalo-Gallese. Tutti e 3 descritti dal Gruppo Ammappatori di Orte. Ringraziamo per le belle e utili descrizioni. Per la nostra descrizione abbiamo preso i vari pezzi e incrociati li abbiamo incollati. Al passaggio sui binari, da conservare solo con piccoli ritocchi sulla vegetazione, FAVOLOSO. Noi abbiamo trovato la strada ostruita e usciti, non abbiamo ritrovato i punti.
Il percorso
Salendo fra i vicoli di Chia si giunge sopra al paese e all’asfalto si prende a sinistra, subito dopo si svolta a sinistra su sterrato per via della Vaschiuzza. Fiancheggiando le recinzioni si arriva ad un bivio al quale si scende camminando su tufo, si cammina anche su un ponte nascosto e si risale fino ad una piccola radura. La strada comincia sterrata e piana risalendo leggermente, si continua dritti fino ad un bivio con una casa gialla a fronte, si va a destra e nel prossimo a sinistra su asfalto. Dopo un po’ si arriva a Bassano in Teverina. Si attraversa il paese e si imbocca la discesa che ne esce, gettandosi nella valle. Parte così una strada (vedi gpx) che porta direttamente alla valle del Tevere. Al bivio si gira a destra e si va sempre dritto.
La strada dritta continua e diventa asfaltata, si seguono alla fine le frecce arancioni che svoltano a sinistra risalendo su un’altra strada e si supera la ferrovia. Scendendo dal cavalcavia si notano subito due torri medioevali, passata la seconda si svolta a sinistra sul ponte e superato subito a destra passando vicino ad una terza torre (mattatoio).
Prima di un piccolo ponte, con una grande quercia si taglia a destra su un piccolo sentiero fra la vegetazione, si oltrepassa su delle traversine in legno il fossato e si sale camminando a fianco della ferrovia. Si vedono le gallerie della ferrovia e con il sentiero ci passiamo sopra arrivando dal lato opposto, si svolta a sinistra e in forte salita si raggiunge la strada principale, che va imboccata a destra.
Si nota un distributore con a fronte il “Cucca bar” di colore bianco e nero dove a fianco, imboccando il vialetto di un giardino pubblico scendiamo.
Dopo ca. 100 m, prima di un parco giochi, giriamo a destra. La strada fatta con la breccia fina, scende rapida (ca. 20%). A destra (più meno 80 m dalla strada) vediamo la ferrovia. Arrivati a fondo della discesa svoltiamo a destra a gomito. Si passa sopra la ferrovia attraversando un ponticello di cemento. Dopo 50 m troviamo il piccolo ponte sul Rio Paranza (detto Fosso delle Mole). Al di là del ponticello a “gobba d’asino” c’è un antico mulino che un tempo sfruttava l’acqua del fiume per macinare il grano e produrre farina. L’edificio è mal conservato. Vediamo appoggiata la vecchia mola in peperino che riposa dopo decine di anni di lavoro.
Lasciandoci il mulino a sinistra, percorriamo il viottolo che sale a sinistra verso il colle, tra orti e recinzioni. Sulla sinistra possiamo ammirare la rupe di Orte e l’acquedotto. A un certo punto del percorso ci troviamo davanti una sbarra/cancelletto di ferro. Lo superiamo e continuiamo dritti lungo la strada di campagna. All’altezza di uno slargo continuiamo a salire a sinistra. Al bivio seguiamo la strada asfaltata che va in salita. Prima della salita, sulla destra, in lontananza scorgiamo Villa Nuzi (detta “Villa della principessa”) e il “Buco della Strega”.
Noi saliamo per questa strada finché non arriviamo al cavalcavia della superstrada Orte – Viterbo. La nostra strada asfaltata sorpassa il ponte e dopo breve arriva ad un bivio. Lì giriamo a sinistra verso il Centro Agrituristico “Bagnolese”. A sinistra e a destra abbiamo i campi e dietro di noi la bella vista panoramica verso Orte. Sulla sinistra troviamo, dopo qualche decina di metri, un piazzale da dove si può godere di una meravigliosa veduta: si vede il convento di San Bernardino, Orte ”vecchia”, l’interporto e più lontano i paesi della Umbria. A destra della strada, un po’ più su, si trova la villa Alberti, con la data di realizzazione sulle colonne del cancello :1702. A sinistra abbiamo lontana la valle del Tevere, dove passa “l’autostrada del sole” e le colline umbre. A destra della strada salgono i campi.
Siamo in Località Piagge Alte. Proseguiamo su questa strada asfaltata ma poco frequentata, per circa 15 minuti fino ad arrivare all’area picnic e al casaletto The Grove, ben visibile lungo il margine della strada a destra. Ca. 150 m dopo arriviamo ad un bivio. Si può scendere e svoltiamo a sinistra per la strada sterrata. La strada scende giù nel bosco. Dopo ca. 60 m possiamo girare a sinistra e fare altri 40 m per arrivare ad un vecchio fontanile, denominata Fontana del Galletto : qui ci si potrà rifornire di acqua. Dopo su quella asfaltata: la si deve prendere in direzione Castel Bagnolo (segnalata da un cartello). Dopo circa 300 metri si arriverà nuovamente ad una confluenza con una strada asfaltata (strada bagnolese): la si percorre verso Castel Bagnolo (verso sinistra), sempre seguendo i cartelli di segnalazione. Lungo la via, si potrà vedere sulla destra la centrale a biogas (della quale spiccano le due cupole bianche): in corrispondenza di tale tratto, sulla sinistra, si dirama una strada che scende a valle, e che non deve essere percorsa. Piuttosto, si deve proseguire verso l’Agriturismo Bagnolese, segnalato da cartelli gialli lungo il percorso. Poco dopo, sulla sinistra compare un viale alberato, molto lungo e diritto: a questa altezza si abbandona la strada bagnolese per percorrere questa via, costeggiando un campo di pannelli fotovoltaici. Poco dopo, sulla vostra destra, affacciandosi sui campi, potrete osservare la sagoma del Monte Soratte. Detta strada arriva in corrispondenza di una villa con un’alta recinzione in ferro e un ampio cancello, e poco dopo inizia a scendere, venendo ad essere affiancata da un muro di rocce a secco. Alla fine della discesa, si incontrano due grosse querce, circondate, alla loro base, da aiuole in tufo circolari: si prosegue sempre diritti. Si svolta a destra laddove si incontra una strada privata, delimitata da una sbarra: la si prende e la si percorre senza problemi. Si ignora una diramazione a sinistra, che si incontra poco dopo. Il riferimento è costituito ora dai pali della luce, che costeggiano la via. Si prosegue fino a quando si incontra nuovamente una sbarra, che si può oltrepassare, svoltando poi a sinistra. Subito dopo, un cancello verde delimita una riserva di raccolta di funghi e asparagi: si entra a destra e si percorre una via dritta, lambita a destra da un fossato di scolo molto pronunciato. In corrispondenza di una svolta a destra, ci si trova di fronte ad un cancello chiuso: lo si apre e si entra, percorrendo la strada che passa fra capanne inutilizzate e recinti: tale strada assume le fattezze di un sentiero boschivo, scendendo. Dopo un cancello giallo, si arriva ad una ferrovia abbandonata: la Orte-Civitavecchia , che si percorre verso destra per un breve tratto. A causa della folta vegetazione il passaggio attraverso la ferrovia potrebbe presentarsi difficoltoso (o addirittura non possibile durante la stagione primaverile ed estiva). Si supera l’alto ponte ferroviario che scavalca una profonda gola, all’interno della quale scorre un fiumiciattolo;
Ecco, noi siamo usciti poco dopo sulla sinistra, abbiamo fiancheggiato le rotaie fra il bosco e siamo giunti ad un vecchio passaggio a livello. Avanti per altri 300mt circa e poi ritornati al passaggio a livello.Poi da qui abbiamo preso la direzione del monte, grazie anche alla foto.
dopo un breve tratto, in corrispondenza di una casupola ferroviaria diroccata sulla destra, si esce dal percorso ferroviario a sinistra, laddove un sentiero campestre sale verso l’alto, costeggiando la ferrovia. Si prosegue tale sentiero, sul ciglio della ferrovia (che si vede scendere verso il basso). Il sentiero poco dopo svolta a sinistra: si continua a seguirlo, e una panoramica si apre sulla valle del Tevere (foto 12 e 13); la stessa strada inizierà a declinare verso valle, e si continua a percorrerla. Una sbarra verde e bianca corrisponde alla confluenza del sentiero che si è fin qui percorso in un’altra strada, che sale e che si deve seguire verso sinistra; si incontra un fontanile sul lato sinistro, sotto alla strada, con un abbeveratoio, e si scende verso la gola. Una volta scesi al livello della gola, sulla sinistra vi sono le rovine delle antiche fornaci (foto14): qui, si giunge ad un trivio, del quale si sceglie la via sulla destra, che scende e che davanti a sé vede un colle con tre grossi pini marittimi sulla sommità, molto caratteristico.
Si giunge poco dopo nuovamente ad un bivio, con un ponte che scavalca un fiumiciattolo: si svolta a sinistra, traversando detto ponte. A destra si incontra l’ingresso del convento di San Francesco, luogo bello da visitare. Si prosegue per la strada asfaltata, a ridosso di una rupe tufacea, sulla quale si aprono varie cavità, sia naturali che artificiali, fin quando la strada si innesta in una piccola tagliata di tufo. Quindi, un alto ponte sovrasta una profonda gola, nella quale scende una lunga e sottile cascata d’acqua. La cittadina diGallese è ora finalmente visibile: si entra in un parcheggio, sopra il quale è realizzato un parco sotto la rocca. Costeggiamo la rocca sulla destra, scendendo lungo la strada asfaltata, fino a risalire sulla rampa che conduce alla porta monumentale del paesino. Entrati nel paese, ci si trova in un piazzale, lo si attraversa verso sinistra, fino ad imboccare via Garibaldi sulla destra: ci si ritrova facilmente nella piazza centrale dell’abitato.
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