Ad Alessandro e Eden
Questo percorso unisce il fondo della pianura padana al suo limite idrografico meridionale, seguendo a ritroso il percorso del torrente Scrìvia dalla sua confluenza nel Po fino ad affacciarsi sul crinale dell’Appennino lìgure-piemontese. La scelta di seguire un fiume invece che altri “fili” culturali o amministrativi sta nel fatto che il fiume è anteriore e più durevole di essi. Il senso di marcia è dato dalla mia provenienza, ma chi lo compisse in senso inverso potrà seguire il percorso dei sassi che nel corso del tempo hanno abbassato l’Appennino e riempito il fondo “duro” della pianura a sud del Po. La scelta della Scrìvia invece di altri fiumi dal percorso analogo è dovuta a tre motivi:
– è il percorso più breve;
– è (parzialmente) segnalato da vie lunghe (E1, Alta Via dei Monti Lìguri) che ne facilitano la percorribilità e lo inseriscono in itinerari di più ampio respiro;
– nel suo asse sud-nord, tra Serravalle (AL) e Arona (NO), la pianura è più larga che altrove, fatto simbolico ma con ricadute panoramiche.
La dedica è a due giovani wwoofers che partendo da Santhià (VC) con la casa nello zaino hanno fatto lo stesso percorso qualche decina di chilometri più a ovest, con l’auspicio che questo lavoro possa essere utile ad altri nel futuro.
Il percorso
Come si vede dalla foto l’inizio del percorso è… in mezzo al Po. Si parte da un ponte, quello stradale della Gerola (accento sulla o) costruito nel 1913 nel territorio del comune pavese di Mezzana Bigli. Da qui si riesce a vedere un pezzettino della Scrìvia che finisce il suo viaggio nel Po. Da queste parti, cioè appena a sud o appena a nord del Po, probabilmente verrà realizzata la ciclovia VENTO (VENezia-TOrino), ma già oggi sugli argini del fiume corrono percorsi che portano lontano. E anche la strada su cui siamo, oltre che essere la provinciale 206 Voghera-Novara è anche il sentiero europeo numero 1 (E1), Capo Passero (Sicilia) – Nord-kapp (Norvegia), anche se fino a Castelnuovo non si troverà un solo segnale. Seguiamola verso nord, la-sciando il ponte malandato alle nostre spalle (foto). Il primo tratto non è piacevole: strada trafficata e con camion e senza troppe possibilità di camminare sull’erba. C’è un percorso sterrato appena a destra ma è molto più lungo e tortuoso: credo che valga la pena proseguire contromano con attenzione. Davanti a noi si potranno vedere facilmente i contrafforti (ma in certi punti anche il crinale principale) dell’Appennino lìgure-piemontese. Alle nostre spalle con un poco di fortuna e poche foglie il crinale delle Alpi lepontine e pennine. Nonostante la vicinanza all’Appennino in questo punto il fondo della pianura è già a più di 3000 metri sotto i nostri piedi: stiamo camminando sopra il mare di detriti del quaternario. Arrivati velocemente al primo bivio semaforizzato ne approfittiamo per abbandonare la provinciale e attraversiamo sempre su asfalto ma con traffico molto minore le tranquille stradine del comune di Cornale Bastida con le sue frazioni. Al momento di lasciare il tratto urbano, poco dopo un piccolo cimitero, riattraversiamo la provinciale 206 e dopo poco la nostra strada diventa sterrata. Seguiamo questo itinerario non segnalato che in prossimità di un deposito di rifiuti speciali ritorna asfaltato portandoci fino al piccolo comune alessandrino di Molino dei Torti . Sempre su tranquille strade comunali asfaltate raggiungiamo e attraversiamo anche il limitrofo Alzano Scrìvia. Usciti dal paese la strada diventa sterrata e prosegue tra campi, pioppeti e boschi: da queste
parti passa il 45° parallelo, metà strada tra equatore e polo nord. Dietro le piante il fiume è molto vicino anche se si lascia vedere raramente (foto). Quando si iniziano a vedere le prime abitazioni di Castelnuovo la strada si restringe nel passare sopra un canale (foto), ma il percorso è giusto. Poco più avanti troviamo un bivio “ingannatore” che pure ho fotografato: la direzione da prendere è la destra. Nell’ultimo tratto la strada assomiglia più a un sentiero a secondo della fioritura vegetativa, ma poco dopo si sbocca in un piazzale asfaltato tra le costruzioni, a due passi dal ponte stradale che segna il fine tappa.
Ad Alessandro e Eden Questo percorso unisce il fondo della pianura padana al suo limite idrografico meridionale, seguendo a ritroso il percorso del torrente Scrìvia dalla sua confluenza nel Po fino ad affacciarsi sul crinale dell’Appennino lìgure-piemontese. La scelta di seguire un fiume invece che altri “fili” culturali o amministrativi sta nel fatto che il fiume è anteriore e più durevole di essi. Il senso di marcia è dato dalla mia provenienza, ma chi lo compisse in senso inverso potrà…
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