Da Pontito, passando per Croce a Veglia, fino a Cà Revia
L’itinerario si sviluppa nell’area di Croce a Veglia, crocevia di sentieri che conducono ai borghi del comune di Bagni di Lucca (Casabasciana, Crasciana, Casoli, Lucchio e Zato) a cui si accede di norma dalla Statale del Brennero della sovrastante Val di Lima; da Croce a Veglia, inoltre, ci si collega agevolmente al Valleriana Trekking e si raggiungono su sterrato i borghi della Svizzera Pesciatina fino a Collodi Castello oppure si può andare più a nord fino a Pian del Meo e Casa di Monte (nel comune di Piteglio); ci si può spingere anche verso le principali vette situate a sud della Val di Lima: il Balzo Rotondo, il Memoriante, la Penna di Lucchio, il Lischeta, il Granaio, etc…; l’area in questione, in quanto via secondaria della Francigena, nei secoli passati è stata frequentata da pellegrini, soldati e commercianti per recarsi in Val di Lima e poi nel nord Italia (a testimonianza di questo ci sono i ruderi del vicino Spedale).
Questa zona, però, è ricordata anche per quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale; la Linea Gotica, infatti, passava da qui, poco più a nord di Croce a Veglia: da Boveglio e da Foce del Trebbio saliva fino al M. Battifolle, poi passava dal Sargentino (a nord di Stiappa), correva sulle pendici del M. Foggetta e sul M. Lischeta, quindi giungeva poco più a nord di Croce a Veglia (raggiungibile su strada tortuosa 100 metri a nord della Cappellina, verso il Prato del Rosso) e a La Bastia, poi a Casa di Monte e quindi a Margine di Momigno; qui vicino inoltre troviamo la cosiddetta “Strada dei Tedeschi” e il luogo dove nel 1943 cadde un aereo militare germanico con quattro aviatori.
Pontito: (750 m slm; a causa dell’emigrazione gli abitanti adesso sono 50, erano 130 nel 1981 e 600 nel 1950) è il borgo più elevato della Valleriana ed ha una particolare forma a piramide il cui vertice è la chiesa romanica dei SS. Andrea e Lucia; ricordato già nel 900, avrebbe preso il nome da Potito, il santo a cui era intitolata la chiesa del paese, oppure dal ponte costruito dall’imperatore Tito Augusto lungo una delle tante strade edificate dai romani per raggiungere il nord; oppure ancora il nome deriverebbe dalla sua forma appuntita; come i borghi circostanti fu al centro di dispute tra Lucca e Firenze per la posizione strategicamente importante; anche a Pontito, come a Aramo e Medicina, il cartello turistico situato alla porta del paese è illeggibile.
I personaggi illustri nativi di Pontito sono due: Lazzaro Papi (1763 – Lucca 1834, storico e letterato, viaggiatore, abbandonò la carriera ecclesiastica e divenne medico militare; dopo la morte prematura della moglie si imbarcò come chirurgo sulla “Ferdinando III di Toscana” diretta a Calcutta; ebbe poi incarichi di governo sia sotto l’amministrazione napoleonica che lucchese e borbonica; tradusse il Paradiso Perduto di Milton, scrisse la Storia della Rivoluzione Francese e Lettere sulle Indie) e Franco Magnani (pittore, nato nel 1934; nel 1960 abbandona il paese per fare il cuoco sulle navi e poi nel 1965 si stabilisce a San Francisco; da Oltreoceano ha dipinto centinaia di quadri molto realistici del paese natale raffigurando a memoria i paesaggi della gioventù; con la sua “pittura della memoria” e le sue “visioni o flash di ricordi” ha saputo suscitare l’interesse del famoso neurologo e scrittore Oliver Sacks che, dopo aver conosciuto personalmente il Magnani, si è recato a conoscere anche Pontito ed ha ricordato il pittore e il paese in alcuni suoi libri – Un antropologo su Marte e Musicofilia).
Croce a Veglia: 906 m slm; zona collinare a nord di Pontito dove è ancora praticata la pastorizia, rappresenta lo spartiacque tra la Val di Lima e la Valle del Pescia; il nome deriverebbe dalla presenza della croce che vigilava sul viandante; nei pressi del crocevia si trovano la Cappellina (costruita nel 1828 e ristrutturata circa 3 anni fa; in origine riparo per i viaggiatori o per i pastori; vi si trova un tabernacolo con l’immagine della Madonna e sopra la scritta “19FFF24 che significano fame-freddo-fumo cioè quello che doveva sopportare chi usufruiva di questo luogo; vi sono anche due panche, un registro e una prospetto esplicativo con una cartina a cura della Pro Loco Pontito), la Nuova Croce di legno (del 2014, la vecchia andò perduta durante la guerra) e i Ruderi dell’antico Spedale anche detto Spedaletto (si trovano a circa 200 metri più a sud della Cappellina, a lato del vecchio sentiero che saliva da Pontito e che oggi corre parallelo alla strada asfaltata; già menzionato nel 1260, lo Spedale serviva da riparo-rifugio per i viandanti; i ruderi si intravedono tra gli alberi e delle quattro pareti ne è rimasta parzialmente ritta una sola; da qui volgendo lo sguardo indietro si può scorgere il versante occidentale di Pontito con il campanile al vertice).
Cà Revia: 849 m slm, è la punta più a nord del comune di Pescia, situata nella conca tra il monte Lischeta, il Granaio, Croce a veglia, la Bastia e Pian del Meo; è sede di un agriturismo; da qui in 2 km si raggiungono Pian del Meo (950 m slm) e poi La Valle e Casa di Monte.
Partenza da piazza Lazzaro Papi (coordinate: latitudine 43.99771387099797, longitudine 10.721361823108667): a destra della fontana del paese prendiamo la caratteristica mulattiera in ripida salita che ha un muretto di sassi a sinistra e le case sulla destra; poco dopo un cartello del Valleriana Trekking indica a destra per Lignana e Sorana (sentiero CAI54); proseguiamo invece a diritto e dopo 100 metri troviamo un’indicazione che consiglia di deviare a sinistra per Croce a Veglia e Le Pracchie (sentiero CAI54; si tratta del vecchio sentiero che partiva dal paese e attraversava i folti castagneti di questa zona): questo sentiero purtroppo non risulta percorribile a causa della folta vegetazione, pertanto conviene salire ancora sulla mulattiera verso i lavatoi e il Cimitero; qui troviamo il monumento in ricordo dei caduti di Pontito della Prima e Seconda Guerra Mondiale con un mosaico di sassi a forma di stella; dopo il cimitero inizia l’asfalto in salita e a 15 minuti e 400 metri ci si immette sulla strada asfaltata che riunisce le due vie provenienti da Pontito e da Lanciole; a 25 min e 700 m si giunge alla chiesa Oratorio Madonna delle Grazie presso Pian Maroncelli (coordinate: latitudine 44.001044084250545, longitudine 10.725025720622872) (è del 1700; nelle immediate vicinanze sono stati recuperati pochi metri di mulattiera lastricata facenti parte della vecchia strada che comunque scorre parallela; la tradizione popolare attribuisce alla Madonna delle Grazie due fatti miracolosi: il salvataggio di un anziano a cavallo che stava per cadere in un precipizio in località Serniana e il ritrovamento di un bambino di nome Matteo scomparso); al davanti dell’entrata della chiesa inizia il sentiero che si collega al percorso del Valleriana Trekking e che conduce a La Bastia e a La Valle; continuando a nord verso Croce a Veglia transitando in località Serniana (tra il fosso dei Condotti e il rio dei Fossi); a 40 min e 1,4 km incontriamo la presa dell’acquedotto di Pontito detta “il Cisternino”, si prosegue su ampio sterrato tra gli alti castagni e si arriva a Croce a Veglia a 60 min e 2,0 km (coordinate: latitudine 44.01072881010072, longitudine 10.72272974970638); qui termina anche la vecchia mulattiera che abbiamo provato a percorrere prima del cimitero di Pontito; scopriamo quindi la Cappellina, la Nuova Croce e, al davanti, il Prato del Rosso, ubicato tra il fosso della Frullana e il fosso della Revia; inoltre, percorrendo un sentierino sulla dorsale destra, possiamo recarci ad ammirare i resti dello Spedale circa 200 metri più a sud; si scende poi in direzione nord-est seguendo le indicazioni per La Revia su un ampio sterrato al coperto e in discesa; a 2,8 km superiamo un piccolo rio, la forra Ceca, sempre all’ombra dei castagni e a 80 min e 3,0 km raggiungiamo la presa dell’acquedotto; a 85 min e 3,4 km superiamo un rio più grande, il fosso della Revia e arriviamo in località Cà Revia a 90 min e 3,7 km (coordinate: latitudine 44.01333299846414, longitudine 10.728952474619724): dal prato antistante la struttura turistico-recettiva si possono ammirare, da nord a sud e nel più completo silenzio, la Penna di Lucchio, dal caratteristico profilo, il monte Lischeta e il monte Granaio.
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