Questo itinerario – che attraversa il delizioso ambiente campestre al confine tra Umbria e Lazio – insieme alla traversata Castel Giorgio-Bolsena, consente di collegare agevolmente i due grandi anelli relativi al giro dei Comuni della Provincia di Terni e quelli della Provincia di Viterbo, trovandosi nel tratto, al confine tra le due Regioni, in cui questi sono più prossimi.
A Porano, interessante la presenza di Castel Rubello e di Villa Paolina; a Lubriano, affascinante la presenza della vicina Civita di Bagnoregio.
Il percorso
Da Piazza Garibaldi in Porano, dal belvedere con splendida vista sui campi al di sotto del paese, da cui spunta maestoso il Duomo di Orvieto, si attraversa l’arco e si entra nel centro storico percorrendo Via del Municipio e lasciandosi sulla sinistra la bella Piazza Carlo Alberto. Con pochi passi si raggiunge il piccolo Corso Vittorio Emanuele II, dove si trova l’Ufficio Postale, da cui si piega a sinistra in un vicolo che scende sotto un altro arco, passa davanti a ristorante, svolta di nuovo a sinistra e sbuca di nuovo fuori dal piccolo borgo, in posizione panoramica sui vicini Monti Amerini e, più fondo, Monte Terminillo (destra) e Monte Vettore (sinistra).
Si scende verso la strada provinciale, che collega il paese a Orvieto, la si attraversa dove ci si ricongiunge con essa in corrispondenza di Piazza Indipendenza e si imbocca la strada che scende a destra tra alcune case, parallelamente alla provinciale stessa.
Si percorre la stradina, teoricamente vietata al transito delle auto, si lascia una diramazione a sinistra (peraltro indicata da alcuni recenti segnavia escursionistici ad opera del recentemente istituito Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi) e si sale leggermente, sempre su asfalto, costeggiando alcuni campi, in posizione panoramica.
Si cammina per alcuni minuti, si incontrano di nuovo altre case, fino a quando si giunge nei pressi della zona detta “Cunicchio”, di fronte a una chiesetta al centro di una residenziale. Qui si piega a destra e si imbocca Via Madonna delle Grazie, arrivando in breve a incrociare Via Marconi, dinnanzi al parco della storica Villa Paolina, il cui cancello di ingresso si trova qualche decina di metri a destra e in cui si consiglia di entrare per un giro, nel caso fosse il periodo di apertura del parco.
Altrimenti, si piega a sinistra e pochi metri dopo si imbocca una stradina a destra, di fronte al piccolo supermarket del paese. Si percorre tutta la stradina che attraversa un ambiente campestre, tralasciando alcune diramazioni sia a destra che a sinistra, che conducono ad abitazioni private. Giunti in fondo, la stradina termina in una zona prativa e si fa pista erbosa, che si segue per alcune poche altre decine di metri nella medesima direzione, fino all’altezza del vecchio casale che sorge sulla destra. Da qui, si svolta a sinistra di circa 90° (presenti alcune tracce erbose della diramazione), si lascia la pista e ci si inoltra tra due file di siepi percorrendo tutta la piccola radura che racchiudono, fino a quando si arriva nei pressi del boschetto, dal quale appare sulla destra l’attacco di un viottolo che lo attraversa sotto gli alberi. Lo si imbocca e, in leggera salita, si esce in breve dalla parte opposta (si può arrivare nel medesimo punto senza passare nel boschetto bensì costeggiandolo sulla destra, al limitare del campo con cui confina).
Seguendo la pista, si piega a sinistra e si incrocia una strada asfaltata che raggiunge il piccolo borgo di Radice. La si segue a destra in discesa, si supera l’isola ecologica comunale e si prosegue, raggiungendo in 1 km abbondante, il borgo di Radice. Lo si attraversa e si prosegue, superando una ripida rampa in salita nei pressi di un bel casale e si raggiunge la parte alta dell’altopiano vulcanico che digrada verso il vicino lago di Bolsena.
Si è ad un bivio, si gira a sinistra e da qui inizia un bel tratto tra la tipica campagna di questo angolo di territorio al confine tra Umbria e Lazio, che nulla ha da invidiare alla più rinomata, vicina, campagna toscana.
Si prosegue lasciando a sinistra una diramazione e si giunge a un ulteriore bivio. Qui si è sul punto di confine tra le due Regioni. Si svolta dunque nettamente a sinistra (sulla destra si raggiungerebbe Torre San Severo, frazione di Orvieto, e, da lì, Bolsena) e si punta in direzione di Lubriano, percorrendo un bel tratto di strada sterrata tra i campi, intervallati solo da un brutto impianto di pannelli fotovoltaici. Si raggiunge in breve un curva, in cui si immette sulla sinistra un viottolo, marcato con segnavia della “Via Romea”: è una soluzione, più corta e meno suggestiva, che si può prendere all’altezza dell’isola ecologica passata in precedenza, svoltando a sinistra.
Lo si tralascia e si prosegue seguendo la strada principale, dopo un’ulteriore curva della quale, percorrendo un lungo rettileneo, si raggiunge l’intersezione con la provinciale Bagnorese.
La si prende a sinistra e si svolta immediatamente dopo subito a destra su una stradina asfaltata secondaria nel comune di Lubriano (attenzione alle auto, anche se rare), che attraversa ina zona di campagna, fino a giungere nei pressi di una fattoria e il campo sportivo del paese. Qui si piega a destra, puntando verso sud, si attraversa la strada comunale per Castiglione in Teverina, si prosegue sempre sulla direttrice principale, fino a giungere, dopo un breve tratto di discesa, all’incrocio con la provinciale 55. Si è ormai nei pressi del paese. La si prende a destra, su marciapiede, si supera il ponte sul fosso che un tempo “isolava” Lubriano e, in breve, si raggiunge Piazza Col di Lana, con splendido affaccio sul borgo di Civita di Bagnoregio.
Commenta con Wordpress