Terza corta tappa del “Sentiero degli antidei”. Percorriamo i sentieri della cosiddetta Piccola Cassia, che univa anticamente Pistoia a Modena, partenzo da Amore di Vergato, passando per piccoli borghi giungiamo a Tolé.
Il percorso
Da Amore dobbiamo salire il Monte Pigna, montarozzo di 883 metri dalla forma regolare a cui si giunge attraverso due sentieri possibili: il 201A e il 176 (quest’ultimo è quello che giunge da Pieve di Ruffeno). Io ho preso il 201 A.
Superato il Monte Pigna tenere la destra addentrandosi nel bosco, prima di cerri e sorbi, poi castagni. A poco più di 1 km di distanza, immerso nel bosco verso est, si trova lo stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua Cerelia, che sgorga dalla sorgente di Pradavena.
Il sentiero fa parte del complesso di percorsi denominato Cassiola, o Piccola Cassia, che congiungeva anticamente Modena con Pistoia.
Fuori dal bosco giungiamo nella località di Vedettola, scendiamo verso i prati prima della strada, costeggiando siepi e alberate, attraversando quindi il cortile di alcune belle case ristrutturate (con intonaco in cemento, ahimé). Si ritorna nel bosco, poi si costeggia una bella alberata di ciliegi.
Siamo in una zona molto amena, con boschi su piccole alture, e prati in vaste zone pianeggianti. É facile perdersi: alcuni segnavia sono nascosti o deteriorati. Io mi sono ritrovato il probabile sentiero sbarrato da un divieto di accesso in Via Vedettola 19, e quindi ho inventato uscendo dal bosco, superando il torrente e ritrovando il sentiero CAI in una suggestiva stradina ghiaiata bordata da alberature in un paesaggio di prati. A destra un maneggio dal nome “Fiabilandia”!
Attraversiamo la strada. Segnali non invitanti: “pericolo caduta alberi”, “divieto di accesso”. Continuo su un breve tratto ripido asfaltato, che ridiventa ghiaiato. Davanti al cancello del numero civico 16 scendo a destra seguendo il segnavia ritrovato finalmente. Passiamo a fianco di una finta casetta alpina con un finto pozzo nel giardino, numero civico 14, costeggiamo un recinto, e ci ritroviamo in un’altra scena da fiaba: il prato dell’albero scheletrico! (vedi foto).
Alla fine del prato tenere la sinistra seguendo il segnavia.
Arriviamo su una strada asfaltata, via Coste. Oltre la strada c’è una salita cementata, con una via Crucis che sale fino alla Madonna della Neve. La fontana al momento in cui sono arrivato non sgorgava nemmeno aprendo la mandata nel tombino a fianco.
Poco oltre si scende a sinistra lasciando il sentiero sterrato sostituito da un sentiero scolpito nel calcare affiorante, molto scivoloso quando piove (ed ovviamente quando ci sono passato io pioveva!), immerso in un boschetto di roverelle. Sopra di me grida uno sparviere prima di buttarsi nel folto del boschetto, in fondo abbaia un capriolo.
Si scende fino ad arrivare a fiancheggiare un castagneto con alcune nuove piante innestate, il manto erboso ben pulito, recintato su tutti i lati.
Arriviamo a Tolé per un vecchio castagneto pulito diventato parco pubblico del paese. Passiamo su sentieri tra case, orti, siepi, un lavatoio e sbuco alla piscina di Tolé, in Via Selva, stradina ghiaiata. Alla fine della strada ci sono delle case, noi le aggireremo verso sinistra lungo una cavedagna, che passa per i bordi dei campi (nel 2014 medicai), sotto grandi querce (roveri), e saliamo fino alla strada provinciale, che attraversiamo per raggiungere via Fini, ghiaiata. Dalla casa svoltare a destra a margine della siepe. Passiamo sotto un ripetitore e giungiamo ad un caseficio.
Per andare alla Lodola non ho continuato lungo il sentiero che passa dietro al caseificio, ma ho tenuto la strada asfaltata, e dopo circa 1,6 km sulla sinistra troviamo l’indicazione per la Lodola, che si trova a circa 300 metri più in basso.
La Lodola è un agriturismo che fa ospitalità di gruppi. In un foglio delle presenze Domenico c’ha tenuto tutta la storia: ci sono passati tutti i gruppi ed associazioni di Bologna e dintorni, per ritiri spirituali di tutte le religioni possibili, facile trovarsi di fronte a scout: chissà in chi vi imbatterete voi? Sicuramente quantomeno in un gruppo di pecore: le pecore di Lucrezia, che dormono nella stalletta nel campo a fianco delle abitazioni de La Lodola
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