Esiste un chilometro magico, per chi cammina, ed è l’ottavo. Oltre di esso, ed almeno per altri otto, entrano in circolo strane sostanze chimico-spirituali e la fatica si trasforma addirittura in ebbrezza. Le gambe vanno senza farsi sentire, si diventa esageratamente ilari e lo sguardo si alza gioioso sul paesaggio circostante. Colline, montagne, nuvole e ruscelli; contadini nei campi, ciclisti che passano, fruscii di misteriosi animali nel bosco; pensieri mai fatti, chiacchiere in libertà e amore per le cose di questo mondo… E’ una droga portentosa e lo spacciatore alcuni dicono si chiami Dio.
Il percorso
Dalla piazza del municipio di Refrontolo prendiamo Via Costa seguendo le indicazioni per il Molinetto della Croda. Questa strada con alcuni tornanti vi porta fuori del paese, in campagna, e arrivati al primo bivio andate avanti, seguendo sempre le indicazioni per il Molinetto. Dopo aver percorso 1300 m arriviamo allo spiazzo con il parcheggio e grazie alle indicazioni molto presenti andiamo sulla destra con uno stradello di ghiaia a visitare il mulino, uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana, esempio di costruzione rurale del XVII secolo. Se la biglietteria è aperta potete, al costo di 2 euro, andare per il percorso delle cascate e intercettare la strada asfaltata poco più su, da prendere a destra, altrimenti dovrete ritornare alla strada asfaltata da cui provenite e andare a destra, in salita. Dopo circa 300 metri troviamo sulla destra un ponte e oltrepassatolo andiamo a sinistra costeggiando il ruscello, su un sentiero che conduce, dopo una impervia salita nel bosco, al Bivacco Marsini, un luogo panoramico e pieno di bellezza.
Proseguiamo sullo stesso sentiero e la stessa direzione. Se invece ci voltiamo a destra la pianura padana. Si passa un grande casale abbandonato con stalla e si va sempre, con sali e scendi panoramici, per la principale. Si entra così con il sentiero dentro un agriturismo e si prosegue avanti in piano, sempre con ampi scenari sulla destra. Dunque la strada si fa asfaltata e all’incrocio a T andiamo a sinistra, poi dopo 30 metri andiamo per la strada a destra in discesa nel bosco. 100 metri e prestiamo attenzione: c’è una deviazione sulla destra con segnato il sentiero 1050, da prendere. Nemmeno 20 metri e andiamo a sinistra, come da vernice sugli alberi e sui sassi. Ecco che il sentiero, molto bello, nel bosco, diventa 1050b. Spesso troviamo delle deviazioni ma noi dobbiamo sempre seguire la vernice, fino a passare una serie di case e arrivare, scendendo, alla Località Vallandrui. Da qui si scende fino a valle e si imbocca a destra la SP 635 per circa 300 metri, dunque si svolta a sinistra per Strada Nogarolo della Località Castellich. Al bivio con Via Costernol andiamo a destra sempre per Località Castellich e dopo il ponte svoltiamo a destra su strada brecciata per il sentiero 1051a. Accanto a noi scorre il torrente Cervano che si supera naturalmente con un ponte. Ammiriamo lo splendido paesaggio di colline e montagne.
Arrivati ad un ponte con l’edicola del Cristo crocifisso andiamo a destra verso il palo del telefono, dunque prestare attenzione perché non c’è da prendere il ponte né costeggiare il torrente avanti. Ad un tratto della salita che ci aspetta entrati nel bosco ritroviamo i segni del 1051a. Quando uscirete dal bosco sarete ad un bivio a T con una strada bianca: andiamo a sinistra e tralasciamo le indicazioni per Vittorio Veneto poco dopo, quindi andiamo avanti sempre sulla stessa strada. Alla località Le Perdonanze troviamo la fontanella dell’Angelo con acqua potabile e la cappella votiva, dove potrete scrivere una piccola memoria del vostro passaggio. Si arriva ad un gruppo di case dopo la chiesetta delle Perdonanze e qui imboccate la strada a sinistra che costeggia il vigneto, non quella che scende asfaltata con alcuni tornanti. Dopo nemmeno 50 metri trovate, alla fine della vigna, una edicola religiosa che può essere utile per capire se siete sulla strada giusta. Dunque proseguite per questo bel sentiero (1042) e passate sotto l’autostrada, dopodiché con un ponticello arriviamo ad una asfaltata da imboccare a destra. Siamo già a Ceneda. Sempre dritti per questa via costeggiata da un muretto fino a che non arriviamo a Piazza XI febbraio. Continuate facilmente nelle vie della città e giungete a Piazza del Popolo di Vittorio Veneto.
Esiste un chilometro magico, per chi cammina, ed è l’ottavo. Oltre di esso, ed almeno per altri otto, entrano in circolo strane sostanze chimico-spirituali e la fatica si trasforma addirittura in ebbrezza. Le gambe vanno senza farsi sentire, si diventa esageratamente ilari e lo sguardo si alza gioioso sul paesaggio circostante. Colline, montagne, nuvole e ruscelli; contadini nei campi, ciclisti che passano, fruscii di misteriosi animali nel bosco; pensieri mai fatti, chiacchiere in libertà e amore per le cose di…
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