L’escursione di oggi fa parte di un progetto di Montagna Terapia realizzato  per un Dipartimento di Salute Mentale di una Asl di Roma, insieme al Cai di Roma. Tutti i sentieri realizzati con queste modalità si trovano nell’itinerario “I sentieri dei sogni”.

È fine settembre e il tempo non promette nulla di buono. La nostra guida, Marco, ci avverte che verso le due del pomeriggio dovrebbe venire a piovere. Ma il gruppo pare intenzionato a partire lo stesso e già alle nove di mattina ci troviamo presso il rifugio Pederù, alla fine della valle Marebbe e di una strada asfaltata dove pascolano libere mucche e tori. Qui parcheggiamo i nostri mezzi e ci prepariamo a partire. L’aria è frizzante, l’umore stabile.

Oltrepassiamo la staccionata e imbocchiamo una strada in salita abbastanza pendente situata alla nostra sinistra, avendo il rifugio davanti a noi. Questa strada asfaltata si inerpica a zig-zag tra le pareti di roccia. È abbastanza larga e ci passano anche le automobili, dunque bisogna prestare attenzione. Dopo circa 400 m di dislivello arriviamo ad un evidente slargo con staccionata e da qui dobbiamo imboccare a sinistra per il rifugio Sennes, dato a 60 minuti di cammino. Si arriva così, dopo aver costeggiato una imponente e meravigliosa parete di roccia alla nostra destra e ad altri tornanti, ad un secondo bivio con un cartello che ci indica il nostro rifugio, sempre a sinistra. La strada è abbastanza grande e prosegue per qualche decina di minuti, fino ad arrivare ad un cartello che ci indica a sinistra la nostra destinazione. È un sentiero di roccia che sale leggermente e che in breve arriva, svoltando leggermente sulla sinistra, ad un prato alla fine del quale vediamo il grande rifugio Sennes, contornato dalla chiostra dei monti.