Robilante Bric Berciassa

Anello del Pilone della Battaglia e del Bric Berciassa, da Robilante Mappato da Adriano (Compagnia dell’Anello) Finalmente si riprende, con calma e rispettando le regole, a camminare in montagna. Per questa prima escursione dopo il lockdown del corona-virus, la Compagnia dell’Anello sceglie un percorso facile e poco frequentato, ma non per questo privo del fascino e della scoperta dei tesori che la natura sa offrirci in ogni momento, oggi ampliati dal lungo periodo di forzata rinuncia. Il giro di oggi,…

Ammappato il 1 Giugno 2020

Ammappato da: Adriano (Compagnia dell'Anello)

Altro da sapere

Escursione effettuata il 20 Maggio 2020

Compagnia dell’Anello formata per l’occasione da: Adriano, Franco, Josè e Osvaldo con la gradita presenza di Maria Teresa

Località di partenza: parcheggio del Centro sociale Buzzi Cementi 680m – Robilante

Punto più elevato raggiunto: Pilone della Battaglia 985m

Dislivello cumulato in ascesa: 483m

Sviluppo complessivo del percorso: 8,8 km

La bacheca del percorso

Note toponomastiche e curiosità

  • Robilante: la più antica denominazione accertata, Ribulendus, che rispecchia il tardo latino rivus (tur)bulentus, depone per un sito vicino ad un “corso d’acqua turbolento, rumoroso”.  

  • Santa Margherita (Cappella e località): agionimo in onore della santa.
  • Tetto Pianota: in riferimento alla località del tetto, situato su “piccolo pianoro”.
  • Ramonda (Colletto e Tetto):  località definite dal nome di antichi proprietari.
  • Pilone della Battaglia: ricorda antichi conflitti con i Saraceni, ma soprattutto il luogo della battaglia di Roccavione, vinta dai marchesi di Saluzzo sugli Angioini di Francia (1275). 
  • Bercia (Colle, da cui Tetto e Pilone): toponimo derivato dall’occitano bercio che si riferisce al “colletto, cioè la breccia, il passaggio sulla cresta tra due sommità”.
  • Bric (o Bec) Berciassa: probabile accrescitivo derivato dal precedente bercio.
  • Garp ‘dla Räna Giäna (buco della regina Giovanna, in dialetto bovesano): profonda fenditura nel terreno di 6-7 metri di profondità, che ricorda la mitica venuta della regina Giovanna d’Angiò (1348) nella Boves medievale, da cui prende il nome anche il pilone di Berciassa o di Renostia (da Rejna-ostia “porta della regina”) che delimitava i possedimenti angioini. In questa spelonca la leggenda dice che la regina si fosse ritirata per fare penitenza, come ordinatole dall’abate di Pedona.

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