Salorno Pinzano

L’itinerario Iter Artis di cui questo percorso fa parte è  stato ideato e sviluppato da Around The Walk per la creazione del 2° volume della collana “Iter Artis – Cammini dell’arte Sacra in Alto Adige” per conto dell’ufficio di soggiorno e della diocesi della provincia autonoma di Bolzano. Iter Artis è un progetto dedicato alla memoria della Prof. Gioia Conta, docente e geografa del mondo antico, massima esperta di Arte Sacra della regione Alto Adige. DESCRIZIONE: Per iniziare il percorso in…

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2 Agosto 2016
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Around the Walk

Altro da sapere

SPIEGAZIONE DEL PERCORSO:

Il quarto percorso di questo volume, penultimo prima dell’arrivo a Nova Ponente, comincia il lento avvicinamento in direzione delle alture delle valli, accompagnato dal graduale mutare del paesaggio, della flora e dell’attività agricola. Passo dopo passo si abbandoneranno i più popolosi centri abitati di fondovalle a favore di centri di tipo più alpino, caratteristici della zona. Cominceranno ad apparire i primi pascoli a scapito dei bei vigneti, che cederanno il passo ad una natura più lussureggiante e selvatica, domata a tratti dall’uomo nel suo rapporto secolare con l’allevamento di bestiame.

Dal punto di vista artistico, il punto tappa finale, regalerà al viandante un’altra sosta a dir poco suggestiva. Dopo la Chiesa di S. Andrea a Salorno sarà la volta di scoprire gli affreschi e l’architettura di S. Stefano a Pinzano , chiesa intitolata al Santo venerato dalle genti di montagna, protettore dei cavalli e dei carrettieri.

La chiesa costituisce un vero gioiello dell’arte gotica.

Per raggiungerla, partendo la mattina, una mezza giornata da spendere in due alternative di percorso (come da descrizione di seguito), una meno impegnativa dell’altra, ma in entrambi i casi bellissime, con il Sentiero Dürer, ben segnato dalla palinatura e senza particolari difficoltà, a guidere il visitatore sui propri passi in un sali e scendi all’interno del Parco Naturale del Monte Corno, fra maestosi abeti e improvvisi scorci sulla sottostante valle, in un silenzio che ha del religioso.

La parrocchia di Pinzano apparirà dopo aver superato i primi pascoli, stretta fra le case, con il suo bel campanile dall’alta cuspide ottagonale e le ampie finestre gotiche decorate a traforo, proprio a ridosso del Piccolo Maso dei Tigli, decorato a inizio secolo scorso con scene grottesche e di degustazione del vino, in color ocra, dal pittore Naif Johann Tiefenthaler.

Le pareti esterne dell’edificio sacro, sono decorate da affreschi databili intorno al 1470 e riconducibili alla scuola del maestro Leonardo da Bressanone. Sulla facciata, non può che lasciare estasiati, il Manto della Madonna sotto il quale si rifugia, speranzoso, il genere umano.

All’interno della chiesa trecentesca, di cui si conservano originali le pareti della navata e la parte inferiore del campanile, molti gioielli inestimabili. Uno su tutti, il noto altare a portelle del grande scultore brissinese Hans Klocker. Insieme a quello dei Francescani di Bolzano, è l’unico a trovarsi ancora nella collocazione originale, risalente al 1490-95, anche se una preziosa parte raffigurante un gruppo di angeli con un drappo e la corona a fare da sfondo alla Madonna, è stata rubata. Le figure della Vergine con il Bambino, e dei Ss. Stefano e Lorenzo colpiscono il visitatore per la loro impassibile serenità, capace di infondere tranquillità e speranza nel cuore del credente giunto fino a qui.

Altra piacevole sorpresa lungo il cammino, l’incantevole Chiesetta di San Michele Angelo, in località Mazzano, circa quaranta minuti prima dell’arrivo a S. Stefano. Luogo ameno, letteralmente sospeso nel tempo e avvolta da aura eremitica, è un invito eclatante al raccoglimento e alla riflessione spirituale. Immersa nel vigneto detto di S. Ubaldo, offre al viandante l’ombra del suo ulivo sul retro dell’abside, oltre all’imponente San Cristoforo, amico dei pellegrini, perfettamente conservato sulla facciata, che sorride benevolo trasportando il bambinello in spalla. Al suo fianco, vicino all’ingresso, l’Arcangelo Michele, anche esso trecentesco, come la piccola e semplice chiesetta.

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