Camminando passiamo accanto a centinaia di case o villette sperdute per la campagna. Molte sono seconde case o case abitate ma da una piccola famiglia, senza orto e lontane da tutto. Come riescono a vivere? Grazie all’automobile, simbolo della nostra era. Ma qualsiasi era non è eterna e se un giorno il petrolio dovesse finire con esso finirebbe anche il senso di queste isolate abitazioni, che diventerebbero ruderi senz’anima, santuari di un’epoca passata.
Il percorso
Da Piazza San Francesco di San Gemini prendiamo Via Venezia fino ad oltrepassare la porta, prendiamo a scendere Via I Maggio e poi dopo qualche centinaio di metri Via Piave sulla destra che scende decisa. Al primo bivio prendiamo Località San Gemine. Quindi si gira a destra puntando la superstrada e la si supera con un sottopasso. Dunque usciti dal sottopasso proseguiamo dritto per il laghetto artificiale e superiamo il Fosso Tarquinio. Dopo il torrente prendiamo la strada bianca in salita e vedrete che 250 metri c’è una deviazione sulla destra da non prendere. Bisogna andare verso la casa bianca. Giunti alla fine del viale di pini svoltiamo a destra in diagonale verso Cesi. Questa via ci porta adiacenti alla ferrovia che costeggiamo sulla destra. Al ponticello sulla ferrovia svoltiamo a destra e dopo 50 metri ci manteniamo sulla sinistra. La strada prende la stessa direzione della ferrovia anche se ci si discosta leggermente. Benché asfaltata questa via è praticamente senza automobili. Sulla destra possiamo vedere Narni e più a sinistra Terni. Arrivati al secondo ponticello andiamo a sinistra sotto la ferrovia e imbocchiamo a destra per Via di Mazzamorello. Fate caso ai segni bianco e rossi con un omino al centro disegnato, con tanto di bastone: è il Cammino dei Protomartiri, ben segnato, che oggi ci accompagnerà a Terni. Come da indicazioni, giunti al ponte di ferro, noi proseguiamo dritti.
Alla stazione di Cesi la sorpassiamo, svoltiamo a destra e prendiamo Via Giovanni Ecchio. Questa via si insinua tra ville e case e diventa bianca, dopodiché arriva ad un bivio a T, a cui bisogna andare a destra in discesa. Si passa così sotto alla ferrovia e la strada ridiventa asfaltata. Entriamo dentro al quartiere Gabelletta di Terni. Alcuni cubi di cemento abitati si trovano alla vostra sinistra dopodiché incrociamo Via delle Terre Arnolfe, che va presa a sinistra andando sul comodo marciapiede. Prima dell’edicola, dopo 600 metri, andiamo a sinistra in salita. Se siete arrivati al distributore Erg siete andati troppo avanti. Si arriva dunque al campo di calcio che va costeggiato a sinistra, sotto gli spalti. Si arriva con un sentiero alla stazione di Fosso Canale e si passa dall’altra parte della ferrovia con un tunnell. Alla strada asfaltata andiamo a destra, per qualche chilometro.
Allo stop proseguiamo dritto per Via Pietro Mascagni e alla rotatoria prendiamo Via delle Cinque Strade. Al bivio a T giriamo a destra in discesa e ci troviamo su di una strada cementata grezzamente con delle querce ai lati. Seguendola si arriva ad un bivio andiamo a sinistra in salita. 40 metri e andiamo a destra, il ché ci porta a superare con un ponte la superstrada. Fatto qualche centinaio di metri al bivio andiamo a sinistra e subito a destra, prendendo per Santa Maria dell’Oro. Ancora a destra e si passa così davanti alla chiesetta e davanti a noi il sentiero che scende sulla destra e che dopo qualche decina di metri svolta a 90 gradi sulla sinistra, all’altezza di un cancello. Ma qui c’è anche un sentiero che avanti a noi costeggia la recinzione. Prendiamo e usciremo con delle scalette su una strada asfaltata che va presa a sinistra in discesa e poi a destra. Ci si immette su di una strada pericolosa a causa delle automobili e che va presa a destra in discesa. Arrivati in fondo si svolta a sinistra e si passa la ferrovia con il soprapasso “marciapiedato”. Oltre la ferrovia siete praticamente a Terni, basterà andare verso destra per essere alla stazione.
Camminando passiamo accanto a centinaia di case o villette sperdute per la campagna. Molte sono seconde case o case abitate ma da una piccola famiglia, senza orto e lontane da tutto. Come riescono a vivere? Grazie all’automobile, simbolo della nostra era. Ma qualsiasi era non è eterna e se un giorno il petrolio dovesse finire con esso finirebbe anche il senso di queste isolate abitazioni, che diventerebbero ruderi senz’anima, santuari di un’epoca passata. Il percorso Da Piazza San Francesco di…
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