Il percorso per risalire la Val Gardena, in direzione del Passo Gardena, inizia dalla nota località turistica di Ortisei, famosa per la sua vivace vita estiva ed invernale e per le piste da sci, considerate fra le più belle al mondo, circondate dal paesaggio mozzafiato delle Dolomiti cesellate da pareti e guglie di roccia chiara.
Per praticità, l’inizio del sentiero ha luogo nella piccola frazione di San Giacomo a circa 2,5 km di distanza ad una quota più elevata sulle prime pendici a ridosso del centro cittadino, nel settore nord-orientale. Le poche casette alpine della frazione sono facilmente raggiungibili lungo la costante salita della stradina che le unisce ad Ortisei chiamata Streda Secun.
Nel caso in cui si voglia evitare questo avvicinamento di più di mezz’ora, una pratica navetta copre il servizio di collegamento, correndo su è giù per la stradina ogni quaranta minuti circa, partendo dalle panchine della fermata su Piazza San Durich, proprio a pochi passi del centro informazioni cittadino, ben fornito di mappe e materiale turistico, fra la biblioteca e la Chiesetta di San Ulrico.
Raggiunta le poche case della frazione di San Giacomo, e superato il lungo e basso edificio di un alberghetto dalla splendida vista panoramica sulla Cima Sasso Lungo (3.181 mt), porre attenzione alle indicazioni per la CHIESA DI SAN GIACOMO , in alto verso sinistra. L’edificio è nascosto nella quiete di un boschetto di conifere, e si paleserà soltanto alla fine di una salita fra i prati a pascolo, dopo circa 10 minuti di marcia.
La chiesetta di San Giacomo, dalla sottile guglia color grigio scuro, è stretta da una bassa cinta muraria che circonda il tipico cimitero alpino. Vi si può accedere attraverso un portoncino in legno che si utilizzerà anche per uscirne una volta ammirati gli affreschi all’interno della seguendo nuovamente per pochi passi il sentiero che ha condotto fin qui. Al bivio non ridiscendere quindi per il sentiero verso la frazione, ma tenere quello ben segnato alla propria sinistra, che procede a mezza costa in leggerissima salita lungo il pendio della montagna, sempre all’ombra degli abeti. La palinatura rossa e bianca da seguire è quella del sentiero n.32 per il paese di Santa Cristina Val Gardena. Appena sbucati al sole, di nuovo nel mezzo di alcuni piccoli pascoli alpini, sarà già possibile godere tutta la maestosità delle pareti dolomitiche e in particolare il sempre più vicino sperone del Sasso Lungo e oltre, il paretone smussato sulla cima del Sasso Piatto (2.956 mt), sull’altro versante della valle alla propria destra.
Superare un piccolo maso moderno sulla destra affacciato sul sentiero, e puntare al successivo maso storico, sul lato sinistro, distante non più di 250 mt. Passargli al di sotto, proprio di fronte al malandato ingresso in legno della stalla, per continuare sul percorso in direzione dell’alta valle.
Al bivio seguente, proseguire sulla sinistra sul sentiero n.32, che per un breve tratto coinciderà con il sentiero n.4 e che in 350 mt andrà a riunirsi ad una carrareccia in ghiaia bianca larga poco più di due metri. Percorrerla per almeno 100 mt per poi girare a destra al bivio in direzione di Santa Cristina sempre seguendo la palinatura n.4 e 32. Entrare quindi nel fitto del bosco per tenere nuovamente la destra al bivio che si incontrerà dopo circa 700 mt, e riguadagnare la vista aperta sulla valle e sulle cime, camminando al sole, a mezzacosta.
Il sentiero n.32 supera il paese di Santa Cristina senza ridiscendervi. Nel caso in cui si voglia curiosare fra le case, o fare una piccola sosta, la ben segnalata variante n. 32A permetterà di perdere quota in una deviazione non troppo lunga alla propria destra.
Continuando dritto, invece, sarà facile incontrare un’altra palinatura, quella del sentiero turistico dei Masi tradizionali nato per unire a piedi alcune delle tipiche costruzioni agricole alpine della valle ricche di storia, e dove respirare la particolare atmosfera dell’isolata vita di montagna, bevendo latte fresco o comprando del formaggio di malga.
Giungere quindi a un’ampia strada asfaltata, passando sotto a un piccolo edificio moderno a tre piani bianco. Poco più avanti, quattro masi isolati nel verde dei prati. Non raggiungerli, ma ridiscendere lungo l’asfalto girando a destra in discesa su Strada Plesdinaz, e dopo due-tre ampi tornanti fra i prati, giunti al limitare basso dei pascoli, continuare a seguire l’asfalto il leggera salita verso sinistra, puntando il tetto di una costruzione ancora nascosta dietro il piccolo promontorio. Scollinare e passargli di fronte per iniziare la discesa fra le case della prima periferia di Selva di Val Gardena fino a raggiungere, in poco più di 1,5 km, il grande incrocio con Strada Cisles alla fine di un lungo tratto rettilineo in forte discesa su asfalto.
Proseguire dritto passando fra alcuni alberghetti e inoltrandosi nell’abitato seguendo Strada Raiser che dopo 120 mt piegherà a destra in leggera discesa. Incrociare quindi al fondo, girando a sinistra, la strada principale SS242 che conduce verso il centro di Selva, posto in posizione assolata, in alto su di un piccolo promontorio ai piedi del Passo Gardena.
Prima della salita finale attraversare ancora la piccola località di La Pozza camminando sempre sulla stessa principale, qui Strada La Poza, fino ad andare a incrociare, sulla sinistra ben visibile sul bordo della strada, il curato percorso ciclopedonale che si discosta dalla statale per arrivare, con ampie e larghe curve su un fondo sintetico di color rosso mattone, fino al centro cittadino.
Seguire quindi l’affollata via centrale del paese Strada Meisules, superando alcuni negozi, bar e locali per lasciarsi alle spalle un piccolo super mercato dalle insegne rosse e bianche e andare ad imboccare, 50 mt dopo, Via Nives, alla propria sinistra. In circa di 5 minuti la stradina porterà al largo spiazzo che circonda l’edificio moderno della CHIESA SANTA MARIA DI NIVES, addossato a quello più antico dell’abside.
Dalla chiesa di Santa Maria, la meta successiva è la stazione di partenza della modernissima cabinovia Dantercëpies in direzione del passo Gardena. Nel caso in cui si voglia tornare sui propri passi per inoltrarsi nuovamente nel centro cittadino e fare una sosta a Selva, la cabinovia sarà comunque facilmente raggiungibile perché molto nota e ben segnalata dalla palinatura pubblica. In caso contrario, basterà attraversare il quieto cimitero sulla piazza alle spalle dell’abside, e andare ad imboccare la piccola Strada Cir una volta uscitone. Dopo circa 250 mt fra le case, riunirsi, girando a sinistra, alla più ampia ed omonima Strada Dantercëpies che corre ormai fra isolati alberghetti e pezzi di prato fuori paese. La base della cabinovia apparirà dopo meno di un chilometro, ben riconoscibile alla propria destra nei pressi di un parcheggio, caratterizzata da un’importante architettura contemporanea dai grandi volumi su due livelli, e dalla leggera copertura a pensilina ondiforme bianca.
Sia nel caso che si voglia raggiungere il passo a piedi, sia che si voglia accorciare approfittando di una corsa sulla spettacolare cabinovia, il passaggio sotto la stazione è obbligato.
Il largo e comodo tracciato che sale fra i prati sulle pendici del monte, proprio sul lato sinistro di essa, costituisce il sentiero più comodo per raggiungere la quota finale sopra il passo. Si tratta del sentiero n.12A che coincide con quella che è la strada di servizio all’impianto. Con un costante fondo facilmente camminabile in ghiaia bianca, lungo innumerevoli tornanti a zig-zag in continua salita, esso porterà in poco più di due ore di cammino, a raggiungere il piccolo altopiano affacciato sul valico passo, proprio in coincidenza dell’arrivo dell’impianto, a una quota di ben 2.292 mt. Si può godere da qui, una delle viste più emozionanti sull’intero complesso delle Dolomiti, trovandosi proprio a cavallo della Val Badia sul lato orientale, e della Val Gardena su quello occidentale, con il passo stradale della SS243 molto amato dai motociclisti, lontano 150 mt più in basso. E’ possibile, inoltre, fermarsi sul pianoro, per fare una sosta e bere un caffè, nel nuovo bar costruito in prossimità della cabinovia. Dagli arredi moderni in legno e circondato da ampie terrazze, offre una vetrata panoramica ulteriormente rialzata per godere a pieno della vista mozzafiato tutta intorno, e in particolare, sull’imponente Massiccio del Sella posto proprio in faccia la rifugio.
Lasciare quindi l’altopiano seguendo le diverse tracce in discesa nel prato, lungo la direttrice dell’antiquata seggiovia che da Passo Gardena sale al rifugio proprio sul declivio opposto a quello su cui si è scollinato, puntando il fondo valle e l’asfalto grigio della statale che vi corre nel mezzo.
Non sarà difficile raggiungere la CAPPELLA DI SAN MAURIZIO A PASSO GARDENA, posta a guardia del passo in Val Badia, perché già ben distinguibile nel suo luminoso bianco, isolata sul minuscolo piano che la ospita alla propria destra, scendendo a piedi. In circa 20 minuti, si raggiungerà il piccolo edificio sacro e, in altri 5, le poche costruzioni poste lungo la statale proprio in coincidenza del termine dei tornanti che dalla Val Badia, risalgono al passo per ridiscendere in Val Gardena.
Camminare per la valle in discesa lungo la statale per circa 200 mt, avendo poi cura di raggiungere la ricca palinatura dei diversi sentieri che dalla carreggiata ripartono in leggera salita verso destra.
Interseca in questo punto anche il sentiero n.8 che si seguirà per raggiungere la meta finale della giornata a Colfosco.
Si tratta di un sentiero facile, ben segnato e molto frequentato a riprova della sua straordinaria bellezza. Percorrendolo per quasi tutta la sua interezza e senza dover affrontare grandi dislivelli, si attraverseranno impeccabili pascoli alpini adagiati ai piedi delle imponenti pareti e dei denti rocciosi della grande e della piccola cima del Pizes de Cir, entrando così all’interno del Parco Naturale di Puez-Odle.
Sull’altro lato della valle, le cime frastagliate del complesso del Sella ed in particolare la cima Brunecker Turm che svetta fra le altre.
In meno di 2 ore, raggiungere la Baita Forcelles, dalla bella terrazza panoramica per poi superarla e iniziare la ridiscesa verso valle seguendo il tracciato sterrato di servizio o tagliando per i prati di un ripido impianto da sci. Sul fondovalle, adagiato fra ampi pascoli alpini, il Rifugio Edelweiss a quota 1.850 mt, offre ristoro ai gitanti come agli sciatori nella stagione invernale, trovandosi proprio alla confluenza di diverse piste da sci.
Prendere quindi in discesa la larga via di servizio sterrata che collega il rifugio al sottostante centro abitato, per raggiungere così, in poco più di un chilomentro le prime case di Colfosco, proprio nei pressi della CHIESA DI SAN VIGILIO.
La bella parrocchiale è posta a bordo del paese, nei pressi di un piccolo piazzale dalla grande fontana centrale la cui acqua zampilla fuori da una grossa roccia scura.
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