Questo percorso ci è stato mandato da Enrico Bolgiani, curatore del progetto e del sito www.itinerariacavallo.com. Noi di Ammappa l’Italia vi invitiamo a visitare il sito, dove potrete trovare altri percorsi simili. Ha vinto il primo premio al “Primo Concorso Migliore Ammappatura”!!!
Dalla piazza di San Luca (frazione di Molare, 500m s.l.m.) si seguono le indicazioni per “casa rotta” e si prosegue per circa 300 metri fino ad arrivare alla “Pineta” (foto 1), di qui si procede in discesa seguendo le indicazioni del percorso CAI 559 e si segue la strada principale fino ad arrivare a una biforcazione dove si svolta a sinistra e dopo circa 200 metri si gira a destra e si continua per altri 400 metri fino a giungere sulla strada provinciale 207, durante questo tratto la vegetazione è composta perlopiù da castagni che in alcuni punti lasciano spazio ad ampi scorci sul fiume Orba, inoltre in questo tratto di sentiero è molto probabile incontrare gruppi di caprioli e cinghiali.
A questo punto si abbandona il percorso CAI e si prende la strada sterrata che si ha di fronte e si prosegue fino al fiume Orba (foto 2), che nasce a 1001 metri di altitudine dal versante settentrionale del “Monte Reixa” (1183m s.l.m.); si guada (non sottovalutare la corrente che in seguito ad abbondanti precipitazioni può essere molto forte) e sull’altra riva si segue la strada sulla sinistra che porta alla località “Garronetta”, all’altezza dei bidoni per i rifiuti (foto 3) si svolta a destra e si va avanti, per poi svoltare a sinistra 250 metri dopo e continuare fino ad arrivare alla località “Garrone”, unica frazione del comune di Rossiglione costituita da una serie di numerose cascine ed abitazioni sparpagliate tra prati e boschi di castagno e rovere che si sviluppa lungo la valle del “Rio delle Brigne”, affluente di destra torrente Orba.
Di qui si svolta a destra sull’asfalto e poco dopo si prende lo sterrato sulla sinistra e si prosegue fino ad una sbarra tenendo, la si oltrepassa e si va avanti su un bellissimo costone che offre un bel panorama a 360 gradi, infatti si possono vedere in direzione nord-ovest il “Monte del Ratto” (684m s.l.m.) che domina la frazione di San Luca, il “Monte Poggio” (809m s.l.m.) ed il “Monte Rotondo” (704m s.l.m.) che sovrastano la frazione di Olbicella; in direzione nord-est le dolci colline dell’Alto Monferrato mentre verso sud il passo della Crocetta (636m s.l.m.) e il “Bric Saccone” (foto 4).
Dopo circa 1km imboccare il sentiero che sale sulla sinistra e poco dopo tenere la destra. Il sentiero prosegue per circa 500 metri diventando un po’ impervio con alcuni passaggi molto stretti sulla roccia. Arrivati a questo punto (foto 5) girare a sinistra e proseguire fino a sbucare sulla strada provinciale 64 all’altezza del “valico della Crocetta” (636m s.l.m.), che divide la “valle Stura” dalla “valle Orba”, e poi svoltare a destra e imboccare la stradina asfaltata sulla sinistra.
Dopo circa 400 metri si arriva al punto panoramico “Il Balcone del Tusou” tra cui spiccano il “Monte Beigua” sullo sfondo e il “Monte Laione” in primo piano sulla destra.(foto 6). Successivamente si trovano sulla sinistra le indicazioni per il punto panramico sul “Monte Calvo”. Riprendere il cammino e proseguire per circa 500 metri fino ad arrivare alle vasche di Tiglieto dove l’asfalto lascia spazio ad una bella strada sterrata.
Di qui la strada prosegue con continui saliscendi costeggiando per buona parte pascoli in cui è facile incontrare simpatici bovini (foto 7).
Dopo un paio di chilometri si giunge ad un crocevia a 2 passi dal “Passo Fruia” (o “Colle di Masca”, punto di incontro di numerosi sentieri), qui bisogna tenere la strada sulla destra e continuare lungo il versante nord-ovest del “Bric del Dente” per circa un chilometro. In questo tratto si può ammirare la caratteristica “Rocca Preburon” (foto 8) sulla destra. Dopo aver attraversato il “rio Ciaz” svoltare a sinistra e iniziare a salire per il sentiero segnato con un triangolo giallo che porta verso il passo del Faiallo. Questo tratto di sentiero è completamente immerso in una splendida faggeta, non appena si esce dal fitto del bosco tenere il sentiero sulla destra abbandonando il pecorso segnato. Poco dopo si arriva sulla provinciale che da Masone porta al Faiallo.
A questo punto si prosegue a destra, per chi percorre questo tratto a cavallo consiglio di tenere l’asfalto per circa 1,5 chilometri fino al “passo del Faiallo” (1050m s.l.m.), chi invece è a piedi o in MTB può tranquillamente seguire i segnali bianchi e rossi dell’alta via ed evitare così qualche tratto di asfalto. Nelle giornate limpide è possibile avere una visione completa della città di Genova e dei monti che la sovrastano (foto 9). Al passo è presente un’area attrezzata e il ristorante albergo “la Nuvola sul Mare”.
Il tratto successivo della giornata è una bellissima traversata, varia e poco faticosa, su un’ampia dorsale quasi rettilinea all’interno del “parco del Beigua”. Proseguire oltre l’albergo e continuare lungo la strada fino ad arrivare ad una casa dove è presente una vasca con acqua potabile. Di qui continuare verso ovest (abbandonando l’alta via) lungo un sentiero un po’ impervio che conduce, qualche centinaio di metri dopo, ad una strada più ampia.
Di qui si può vedere l’imponente “Monte Reixa” (foto 10), proseguire per circa 300 metri e risalire il prato sulla sinistra per arrivare in cresta e incontrare nuovamente il percorso dell’alta via, proseguire a destra fino ad arrivare poco dopo al “rifugio Argentea” (foto 11); in caso di nebbia consiglio di non risalire il prato ma continuare lungo la strada per circa 1,5 km fino ad arrivare al rifugio. Nelle giornate limpide i panorami sono vastissimi: la vista spazia dalla Corsica, fino ad abbracciare gran parte delle Alpi.
Proseguire seguendo il percorso segnato (AV), facendo attenzione ai tratti pietrosi, fino ad arrivare ad un’altro rifugio; di qui continuare incontrando poco dopo il “Pian di Lerca” punto di incrocio dei sentieri che conducono da una parte a Vara Superiore e dall’altra ad Arenzano. Proseguire fino a giungere ad una pineta, qui il fondo è particolarmente pietroso quindi soprattutto per chi viaggia cavallo consiglio di fare molta attenzione.
Superata la pineta si arriva ad una strada più comoda (voltandosi si può vedere il “Monte Rama”) dove si gira a destra per poi arrivare dopo circa 1 km ad una piccola cappella. Verso sud è possibile vedere le città di Arenzano e Varazze. Il percorso passa attraverso alcune rocce caratteristiche (foto 12) e in seguito giunge a “Prato Rotondo” dove è presente il rifugio-ristorante “Pra Riundo” (foto 13) .
Continuare verso Ovest seguendo per lo più la strada asfaltata che sale dolcemente sull’ampio dorso della montagna, offrendo un panorama straordinario, fino a giungere sulla vetta del “Monte Beigua” (1287m s.l.m.,foto 14). L’itinerario si conclude qui dopo circa 33km e 10 ore di viaggio.
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