Tappa di lunghezza media, che non prevede grosse difficoltà, se non un’attenzione particolare nel tratto mediano per circa 800 mt di strada provinciale con un attraversamento del Tevere disagevole su asfalto.
È la prima di almeno tre giornate di camminata semplice quasi interamente lungo le sponde del fiume. Inizia infatti il territorio di conquista dei ciclisti, lungo i differenti percorsi ciclabili, che ben segnati e gestiti dai diversi comuni a cavallo fra la Toscana e l’Umbria portano, in maniera più o meno discontinua, praticamente fino ai piedi della rocca di Todilungo fiume senza incontrare traffico di altro tipo.
I percorsi ciclopedonali, soprattutto nei pressi dei diversi centri abitati, risultano molto utilizzati e amati dai cittadini che li vivono con costanza per praticare le più svariate attività all’aperto, in primis passeggiate e jogging. Il territorio è pianeggiante, il paesaggio gradevole ma senza grosse sorprese, caratterizzato dalla monocultura imperante del tabacco. Camminando sempre al riparo dal traffico e dal caos, si è immersi in una natura domata dall’agricoltura da una parte, e quella di sponda fluviale sempre pulita e ben mantenuta dall’altra.
Abbandonare Sansepolcro può richiedere un po’ di pazienza. Una quarantina di minuti sub urbani su vie ad alta percorrenza, ma comunque non pericolose.
Puntare la stazione ferroviaria discendendo viale Vittorio Veneto, ma non raggiungerla girando prima a destra su via del Prucino.In meno di 500 mt di marciapiedi, bar e negozi di periferia, raggiungere la SS73/ Senese Aretinae imboccarla verso sinistra.
Con altri 700 mt (sempre marciapiede su entrambi i lati) andare a superare invece in maniera scomoda la prima grossa rotonda che incrocia via Sandro Pertini. Puntare il grosso cavalcavia andando dritto superato il quale, raggiungere una seconda rotatoria.
Porre attenzione a imboccare la piccola via del Vecchio ponteche costeggia il lato posteriore di una grossa area di servizio. Sull’altro lato della strada, magazzini e depositi industriali. Volendo continuare sull’asfalto la strada si interromperà contro una rete di recinzione, al di là della quale, fra le erbacce, si intuiscono i resti del vecchio ponte ormai crollato che attraversava il Tevere per ricollegarsi a Via Alessandro Goracci.
Piegare invece a sinistra sul sentiero ben visibile circa 50 mt prima della rete che comincia a seguire l’argine del fiume (in basso a destra fra la vegetazione) e che con circa duecento passi porterà al di sotto del cavalcavia SS73 Via Aretina Senese.
Non si abbandonerà più questa traccia per buona parte della giornata tenendo presente che in alcuni punti porterà ad allontanarsi dal Tevere sfruttando e unendosi alle numerose strade di servizio di bordo campo. Prendono qui abbrivio infatti, i primi sterminati campi di tabacco (monocultura caratteristica dell’Umbria con il 94% della produzione nazionale) che regalano un susseguirsi di scorci nord americani del tutto inaspettati fra filari infiniti e grosse macchine agricole al lavoro.
Proseguire quindi dritto (la traccia Gpx può essere d’aiuto e da conferma) per arrivare in mezzo ai campi a lambire la frazione di Trebbio. Ad un bivio, ben visibili dei grossi magazzini arancioni davanti a sé spostati sulla sinistra (Compagnia toscana sigari), e ancora più in là diverse costruzioni. Non entrare nella frazione, ma girare invece a destra nella direzione del rustico isolato lungo la strada. 100 mt dopo averlo superato, svoltare nuovamente a sinistra sulla carrareccia di servizio per la grande cascina nascosta fra gli alberi altri 200 mt più in là. Superata la villa, la stradina in meno di 10’, porterà a immettersi sull’asfalto della strada comunale di Mezzatorre, proprio di fronte ad una piccola edicola votiva.
Continuare dritto sull’asfalto per andare a superare il torrente Afraprima e il ben più visibile torrente Riasconeche si incontrerà dopo aver superato di un centinaio di metri, l’abitazione privata sulla propria destra ben distinguibile per via degli innumerevoli oggetti esposti sulla via dal robivecchi che la abita. (Possibilità di acqua potabile di fronte alla casa, nel prato a sinistra)
Da notare anche, come dopo un centinaio di metri oltre il torrente, si abbandoni la provincia di Arezzoper entrare in quella di Perugia (comune di San Giustino) e quindi anche la Toscana a favore dell’Umbria
La strada di Mezzatorreè una secondaria di campagna poco trafficata e che lambisce i bordi dei campi nei quali si può, volendo, agevolmente camminare. È ampia, dal fondo asfaltato e non presenta particolari pericoli, ma in circa mezz’ora dal suo imbocco porta a congiungersi con la ben più trafficata SP100Via Citernese. (Alla propria sinistra due enormi magazzini industriali di un negozio di abbigliamento)
Girare quindi a destra tenendo presente che incominciano circa 800 mt che richiedono assoluta attenzione.
(N.B. Se sul lato sinistro della strada, i campi sono aperti, non recitanti, e quindi praticabili in buona sicurezza, l’attraversamento finale del ponte sul fiume Tevere per circa 150 mt, richiede grande attenzione perché stretto e del tutto sprovvisto di marciapiede. È inoltre concreta la possibilità di ridiscendere il Tevere sulla riva sinistra e quindi non attraversare il ponte della SP100, possibilità che purtroppo non è stata possibile sondare in questo viaggio)
Attraversato il fiume, ben visibile a sinistra dove finisce il ponte, una strada sterrata che curva di 180° per raggiungerne l’acqua che vi passa al di sotto.
Ricomincia qui il sentiero che lambisce il Tevere ma questa volta sulla riva orografica destra. È questo anche un buon punto di sosta dove poter toccare l’acqua del fiume e immergervi i piedi prima di ripartire. Il letto del Tevere è infatti largo circa 5 mt e profondo non più di 60 cm, immerso nella ricca vegetazione spontanea.
Proseguendo, il percorso si fa incantevole e quieto. Per buona parte ombreggiato si aprirà in begli scorci di campagna coltivata alla propria destra, superando diverse cascine ben curate. Dopo meno di un’ora di marcia si raggiungerà un nuovo cavalcavia da superare. Si tratta nuovamente della SP100(qui vocabolo Silbelle) che formando una specie di “ferro di cavallo” riattraversa nuovamente il Tevere più a valle rispetto a dove lo si è attraversato a piedi.
Passare sotto il cavalcavia e riattraversare a propria volta il fiume usando però questa volta il bel ponte in disuso pochi metri più in là. Si tratta di una bella opera stradale, soppiantata dal più moderno ponte della provinciale. Risulta però assolutamente attraversabile a piedi in tutta sicurezza, senza crolli o parti pericolanti, anche se invaso dalla vegetazione spontanea e non mantenuto.
Riguadagnare il letto del fiume e assecondarne la direzione di nuovo sulla riva sinistra seguendo il corso dell’acqua. Iniziano qui i primi cartelli di pista ciclabile sostenuta da finanziamenti europei. (In località Pitigliano, gli scavi archeologici di Colle Plinio) Poco più avanti infatti, una bella passerella in acciaio rosso e legno che permette a pedoni e ciclisti l’attraversamento dell’ampio Torrente Selci.
In questo punto è possibile tra l’altro la ridiscesa sulla riva del fiume. Una larga spiaggia di ciottoli scivola nelle acque trasparenti del Tevere che qui allarga di molto il proprio letto fino a superare i 10 mt, per una profondità di qualche centimetro. La vegetazione ad alto fusto crea un tunnel verde riflesso sulla superficie dell’acqua che pare immobile per il rallentare della corrente, offrendo una veduta bucolica da campagna inglese.
Una volta attraversata la passerella, Città di Castellosarà ormai a poco più di due ore di cammino semplice e piacevole. Basterà seguire la ciclabile senza possibilità di errore, camminando per buona parte del tempo in ombra. Superare la località Piosina, attraversare i torrenti Regnano, Vaschi e Cavaglioneper poi passare al di sotto dei cavalcavia di Via Bastigliae della SS3bis Tiberina.
L’ingresso in città è reso possibile dal libero passaggio del bel parco cittadino Alexander Langer – Ansa del Tevereche si affaccia proprio sul fiume, e che è da collegamento con la ciclabile tramite un breve tratto di sterrata a filare di cipressi.
Attraversato per intero il parco, molto amato dai cittadini tifernati, non sarà difficile raggiungere l’incantevole centro cittadino attraversando il semaforo pedonale su Viale Nazario Sauroper poi puntare l’arco moderno sotto le mura cittadine leggermente a sinistra dopo le aiuole, e che porta ad un’infilata di brevi scale mobili che sbucano dentro il Giardino del Cassero, cuore di Città di Castello, affacciato proprio di fronte alla cattedrale di San Florido.
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