La via di oggi incomincia con l’attraversamento di uno splendido bosco di faggi, da cui ogni tanto si può intuire l’acqua cristallina del Lago di Sauris, dopodiché esce allo scoperto, a mezza costa, in leggera salita, e per molti chilometri è come camminare su di un terrazzo, con il Monte Bivera come protagonista. La sua imponenza, il vestito di ghiaia e le nuvole che lo avvolgono a mo’ di sciarpa, dimostrano regalità assoluta. Ma la strada continua e da dietro il Bivera fanno capolino le dolomiti friulane, come denti aguzzi verso il cielo. Un tornante, uno sguardo alle valli di un verde impossibile, punteggiate di abeti e alpeggi, e subito si scende in una piccola gola, da cui improvvisamente si apre la vista sul Monte Cimon, che in un attimo ruba la scena al Bivera. La parete fino ai paesi in fondo alla Val Pesarina, ovvero Pieria, Prato Carnico e Pesariis, è a strapiombo. Più di 1200 metri in pochi chilometri. Dalla parte nostra bisogna farne solo 900, con mille tornanti, eppure la discesa è piacevole perché la vista ha sempre di che ristorarsi. Infine si giunge in paese, dove lo scorrere del torrente è amico, dove mille orologi rintoccano all’unisono e dove le pareti di roccia appena sorpassate, sono ancelle che proteggono e rinfrescano.
Il percorso
Da Sauris di Sopra prendiamo la statale verso Ampezzo e imbocchiamo la prima a sinistra, strada brecciata, segnata come sentiero 2e. Dopo una salita abbastanza ripida il sentiero si mantiene pianeggiante, dopodiché arriva ad un bivio che a destra porta a Sauris di Sotto. Lo imbocchiamo a scendere e dopo breve andiamo a sinistra verso il Rifugio Eimblatribm, distante 2,6 km. Si arriva ad un bivio e qui continuiamo dritti, sempre verso il rifugio, poi rrivati al bivio proprio del rifugio andiamo dritti in piano. Dopo poco incontriamo una deviazione sulla sinistra (sentiero 3a) da prendere. Questo bellissimo sentiero nel bosco che incontra case di legno e viste sulle valli ad un tratto scende su di una strada asfaltata, da prendere a sinistra, dopodiché dopo l’attraversamento di un letto prosciugato di torrente, si prende a sinistra in salita verso la Malga Losa. Si sale e si segue sempre il Sentiero 220, tralasciando le deviazioni laterali, con la vista molto ampia sulle montagne e le valli con alpeggi. Si percorre così questa lunga strada panoramica fino ad aggirare il dorso di un colle ed avvistando la Malga Losa, grande e selvaggia. Da qui si continua sempre in leggera salita, si passa davanti al monumento che ricorda Graziano Morgavi, travolto da una valanga il 12 febbraio del 1963, e si arriva fino ad una Malga, davanti a cui sulla sinistra c’è il sentiero 235 per Piereia, una spaccatura tra la roccia che fa da forcella. Il sentiero si stacca quasi subito dalla principale sulla sinistra e in breve si apre una vista impressionante sul Monte Cimon e i paesi in fondo, che dobbiamo raggiungere. Si arriva ad un rifugio abbandonato e si continua a scendere tramite sentiero, con tornanti nel bosco. Questo fino all’altitudine di 1170 metri circa, dopodiché si lascia il tornante e il sentiero segnato e si va a sinistra, verso Pesariis, mentre andando diversamente si andrebbe a Piereia. Al bivio nel bosco andiamo a sinistra e al secondo bivio si va a sinistra in leggera salita, dunque facciamo una serie di tornanti che passano il letto di un torrente in secca fino ad arrivare ad un incrocio a cui andare avanti. Giunti in fondo, vicini a Pesariis, troviamo un bivioa cui andare a sinistra, dopodiché attraverseremo il ponte e giungeremo alla chiesa di Pesariis, la città degli orologi.
La via di oggi incomincia con l’attraversamento di uno splendido bosco di faggi, da cui ogni tanto si può intuire l’acqua cristallina del Lago di Sauris, dopodiché esce allo scoperto, a mezza costa, in leggera salita, e per molti chilometri è come camminare su di un terrazzo, con il Monte Bivera come protagonista. La sua imponenza, il vestito di ghiaia e le nuvole che lo avvolgono a mo’ di sciarpa, dimostrano regalità assoluta. Ma la strada continua e da dietro…
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