Questo percorso è stato tracciato durante una passeggiata collettiva fatta giorno 23 novembre tra i paesi di Comiso e Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa.
Questo tragitto unisce gli hosts Shivacarao e Case Caro Carrubbo e si sviluppa in un territorio prevalentemente collinare, attraversato da sentieri affiancati dai caratteristici muri a secco che disegnano il paesaggio con un reticolo di linee, peculiarità di gran parte del paesaggio rurale ragusano. Un altro importante aspetto del territorio è la presenza di resti di piccoli insediamenti preistorici e di grotte artificiali scavate anticamente dall’uomo per estrarre la selce e successivamente utilizzati come sepolcreti.
Il percorso
Partiamo dall’azienda Shivacarao, situata all’interno di una vecchia cava circondata da colline. Il percorso ha inizio all’interno dell’azienda, in un sentiero che si snoda in ripida salita in direzione Colle Ciavole. La via da percorrere inizialmente non è molto evidente e dunque è stata segnalata con frecce verniciate in rosso su grosse pietre (1). Questa territorio è ricco di zone archeologiche, di resti di piccoli villaggi preistorici, di necropoli, grotte artificiali scavate nella roccia per estrarre la selce e poi usate come sepolcreti. Possiamo rendercene conto da piccoli resti di ceramiche antiche disseminati lungo il percorso. Al termine di questo primo tratto di sentiero, scavalcando un muretto di pietra, ci ritroviamo quasi in cima alla collina, in una ampia radura (2) da cui vediamo tutt’intorno a noi colline (3-4), e in direzione sud-ovest scorgiamo in lontananza i paesi di Comiso e di Vittoria (5) e, con un po’ di attenzione, a sinistra del paese di Comiso, la Pagoda della Pace, un tempio buddista inaugurato nel 1998, situato davanti alla ex base missilistica nucleare di Comiso proprio come simbolo della pace. Tra le piante presenti in questo territorio vi sono molti capperi, il thymus capitatus, olivastri e la mandragola, considerata anticamente una pianta magica.
Continuiamo il cammino su un viottolo sterrato a sinistra (6), fiancheggiato da lunghi muri a secco, particolari tipi di muri che caratterizzano tutto il paesaggio agrario della provincia di Ragusa, costruiti con pietre incastrate senza uso di alcun legante. A sinistra di questo sentiero incrociamo una fattoria con diverse mucche. Tutt’intorno vi sono numerosi campi utilizzati per il pascolo o coltivati ad orzo o grano (7). Seguiamo tutta il sentiero finché questo incrocia una strada asfaltata (8), la Strada Provinciale 9, che percorreremo svoltando a destra. Proseguendo su questa strada ad un certo punto incontreremo un bivio con una segnaletica stradale, noi svoltiamo a destra in direzione Ragusa (9). Il territorio attorno a noi è sempre prevalentemente collinare. Seguiamo la strada per poco più di un centinaio di metri fino a quando incrociamo a sinistra un altro sentiero con i muretti a secco e lo percorriamo (10). Continuando su questa strada sterrata incontriamo una biforcazione che sulla sinistra va in discesa verso una masseria mentre noi proseguiamo sulla destra, in leggera salita verso la campagna (11). Dopo aver percorso circa un centinaio di metri, incontriamo un cancello temporaneo (12) che superiamo e proseguiamo e, dopo aver lasciato dietro di noi i muretti a secco, tralasciamo il primo sentiero a destra e imbocchiamo invece il secondo sentiero sempre alla nostra destra, attraversando il cancello in ferro (13). Se il cancello dovesse risultare chiuso lo apriamo, nel caso in cui sia possibile, e lo richiudiamo dopo il nostro passaggio, altrimenti scavalchiamo il muretto a secco a destra del cancello. Pochi metri dopo il cancello, incontriamo un tornante a sinistra, lo seguiamo mantenendoci sul sentiero che, in leggera discesa, ci condurrà verso il fondovalle. Oltrepassato un altro piccolo cancello temporaneo per gli animali, ci dirigiamo a sinistra (14), senza imboccare il sottopassaggio della superstrada situato alla nostra destra. Proseguiamo lungo il sentiero in direzione dell’Area forestale “Case San Marco“. Attraversiamo un boschetto di pini e cipressi (15), mantenendo sulla nostra destra il torrente. Arrivati al rifugio della forestale (16-17) ci si può prendere una pausa, sostando nei giardini che lo circondano e godendo del silenzio, dei colori e della frescura che ci offrono. Riprendiamo il sentiero che avevamo abbandonato (18), percorrendo il viottolo in cemento e ciottoli in discesa, lasciando sulla nostra sinistra il Rifugio San Marco. Oltrepassato il cancello verde in ferro, che segna l’uscita dall’area forestale, il sentiero torna ad essere sterrato e presenta una curva a gomito verso sinistra. Continuiamo in discesa, tenendo come punto di riferimento il greto del torrente. Poco dopo incontriamo una biforcazione (19). Scegliamo il sentiero di sinistra (20) continuando a seguire il corso del torrente che ci porterà in prossimità della fattoria Case Caro Carrubo (imboccando invece il sentiero a destra, dopo qualche chilometro, si può facilmente raggiungere l’antico Mulino Soprano ad acqua che oggi produce farine da cereali antichi macinati a pietra). Arrivando ad un incrocio (21), noi continuiamo sempre diritto, seguendo un piccolo sentiero che continua a fiancheggiare il torrente che si trova sempre nel punto più basso della vallata.
Ad un certo punto la strada che stiamo seguendo è interrotta e si fa fatica a proseguire, quindi si cerca a destra un sentiero per uscire verso un campo (22), si continua per un centinaio di metri fino ad incrociare una strada asfaltata,(23), la Strada Provinciale 77. Svoltiamo a sinistra, percorriamo qualche centinaio di metri in leggera salita e sulla destra noteremo il cancello di ingresso alle Case CaroCarrubo, meta del nostro cammino (24).
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