Ogni grande scacchista sa che non c’è una ragione razionale per cui una mossa è meglio di un’altra. Dopo un milione di partite giocate le mosse sbagliate si sentono a pelle, per esperienza, perché la logica razionale si è stratificata ed è diventata sensazione. Ugualmente succede quando percorri migliaia di vie e ti trovi davanti ad un nuovo bivio. Guardi le due strade andare ognuna dalla sua parte e ce n’è una che per qualche motivo ti dice di no.
Il percorso
Dal municipio di Soriano nel Cimino andiamo in discesa verso la piazza principale del paese e da lì scendiamo con una strada sulla destra. Troviamo dunque Via della Concia, a destra di un parcheggio e di nuovo scendiamo. Passeremo sopra alla ferrovia (foto) e girando subito a destra e costeggiandola arriveremo ad un fontanile con una statua a forma di lumaca (foto) e più avanti ad una chiesetta.
Al bivio con un muretto di peperino abbastanza evidente (foto)andiamo a sinistra e al successivo bivio che assomiglia ad uno sdoppiamento della strada (foto) andiamo a destra. Sempre dritti così per qualche chilometro e si arriva a Sant’Eutizio, piccola frazione di Soriano. Siamo all’altezza della strada asfaltata delle macchine che va attraversata. Davanti a noi una strada che passa accanto al supermercato e che ci conduce al Convento dei Frati Passionisti (foto), dove è possibile visitare delle splendide catacombe. Andando ancora avanti arriveremo ad un bivio con una madonnina: andiamo a destra e proseguendo dritti troviamo un’altra indicazione che segna “Torre Santa Maria di Luco – Valle Oscura”. Giunti al piazzale con il pannello informativo e una sbarra verde ci inoltriamo nel bosco lasciando la strada bianca. Dopo circa 700 metri di strada imbocchiamo a destra un sentiero con una targhettadi legno che indica “Tomba Etrusca” (foto). Scendiamo dunque a costeggiare una parete di tufo alta circa due metri dalla quale si apriranno delle grotte e necropoli (foto). Proseguendo dritti si giunge ad un bivio: andiamo a destra in discesa e troviamo i resti di una chiese medioevale (foto) e ancora avanti uno strano sasso a forma di uovo (foto) e delle scale di legno che ci immettono nella forra di Valle Oscura. Alla fine delle scale si congiungono due ruscelli. Quello che viene da sinistra e che può essere oltrepassato con un ponte si chiama Fosso del Mandrione e va seguito con i ponticelli e gli attraversamenti di legno costruiti dal Gruppo Archeologico Roccaltìa di Soriano. Andiamo quindi insieme alla riva sinistra fino alla diga etrusco-romana (foto). Dopo di essa il sentiero continua ancora un po’ ma poi diventa selvaggio ed è opportuno segnalare che basterebbero altri due ponticelli e un po’ di pulizia lungo la forra per farlo sbucare nella zona di Vasanello senza problemi. Quello che vedete nel gpx dunque è un fuori pista dove è impossibile perdersi (perché si segue sempre il ruscello fino a guadarne un secondo più piccolo e sbucare in un noccioleto a destra), ma è consigliato ad esperti e comunque in periodi estivi, almeno fino a che non sarà completato il passaggio ad opera dei volontari o delle amministrazioni.
Dal noccioleto proseguiamo costeggiandolo, mentre a sinistra abbiamo la rupe, fino a trovare una strada sterrata che ne incrocia un’altra. Andiamo a destra. Dopodiché troveremo una sbarra rossa oltre la quale c’è una strada più ampia che va seguita in discesa.
Arriviamo così ad un bivio e scorgiamo i segni della Via Amerina: dobbiamo andare a sinistra ed entrare nella zona di Palazzolo. La strada, giunta in fondo al fosso, ricomincia a salire verso Vasanello, sulla destra la Torricella (foto), antica torre di avvistamento semaforica. Dopo 15 minuti circa di cammino, quando la strada ridiventa in piano, scorgiamo le prime case di Vasanello. Per giungere nella piazza principale è necessario svoltare per la prima strada a sinistra, scendere per Via Tunnel e poi risalire per le scale che conducono alla chiesetta di Santa Maria Assunta (foto), punto d’arrivo a Vasanello.
Ogni grande scacchista sa che non c’è una ragione razionale per cui una mossa è meglio di un’altra. Dopo un milione di partite giocate le mosse sbagliate si sentono a pelle, per esperienza, perché la logica razionale si è stratificata ed è diventata sensazione. Ugualmente succede quando percorri migliaia di vie e ti trovi davanti ad un nuovo bivio. Guardi le due strade andare ognuna dalla sua parte e ce n’è una che per qualche motivo ti dice di no….
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