Anche una breve e facile escursione può diventare intensa. Succede quando si arriva in alcuni tragici posti. Sali un tornante, svolti a destra e passi con un ponte sopra ad un torrente, un torrente del tutto simile agli altri mille che hai visto finora. Ma quello non è un torrente qualsiasi, è il torrente Vajont. Alzi lo sguardo e vedi la diga, che serra le pareti di roccia come una mano farebbe con la propria bocca, sconcertata per quel che ha appena fatto. E rimane così, ferma per sempre a chiedere scusa.
Una targa poco più in là riporta quanto segue: “Lo spirito di conquista dell’uomo violò i segreti della natura e divenne strumento di un’immane distruzione”.
Il percorso
Da Soverzene si va, con Via Val Gallina, verso nord. E’ una strada asfaltata ma poco frequentata e comunque ricalca, per questo tratto iniziale, la Monaco – Venezia, ciclabile. Alla vostra destra potete vedere la Cima Calda e lo Spiz Gallina. Si arriva alla rotatoria e si prosegue a destra, sempre su Via Gallina, poi arrivati alla madonnina al centro della strada si va a sinistra in discesa (c’è anche una fontanella). Questa strada si chiama Strada Interpoderale Provagna – Soverzene. Qui troviamo anche le pareti di arrampicata e ci avviciniamo alla Val Gallina. Siamo quasi all’altezza della Piave. Dopo aver superato il torrente Gallina e proprio davanti al cancello della discarica, c’è un sentiero sulla sinistra che potete imboccare facendo una strada alternativa all’asfaltata, almeno per 600 metri circa. Si ritorna quindi sulla strada asfaltata e si va avanti per un buon tratto, poi passato il cavalcavia di Via Provagna c’è una strada subito sulla sinistra che vi fa imboccare una strada brecciata lungo la Piave, per 700 metri circa. Quando la via finisce bisogna scendere lungo l’acciottolato del letto del fiume e percorrerne almeno 200 metri, dunque riprendere il sentiero sulla destra (fare riferimento al gpx e percorrere questo tratto solo nel periodo di secca della Piave, quindi in estate). Il sentiero entra nel bosco, molto bello, e quando diventa strada asfaltata svolta naturalmente a destra e sale su Via Dogna, da prendere a sinistra. In brevissimo siete sopra il torrente Vajont e guardando in alto a destra potete vedere la diga, sfortunatamente famosa per il disastro del 9 ottobre 1963.
Si continua avanti, si supera la zona produttiva e si sale a destra per Via XX Settembre, che conduce al centro di Codissago.
Anche una breve e facile escursione può diventare intensa. Succede quando si arriva in alcuni tragici posti. Sali un tornante, svolti a destra e passi con un ponte sopra ad un torrente, un torrente del tutto simile agli altri mille che hai visto finora. Ma quello non è un torrente qualsiasi, è il torrente Vajont. Alzi lo sguardo e vedi la diga, che serra le pareti di roccia come una mano farebbe con la propria bocca, sconcertata per quel che…
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