Il percorso ci porta dalla stazione ferroviaria di Potenza superiore all’agriturismo Bioagrisalute, a Cancellara. Dalla città si passa velocemente in una campagna aperta, di dolci ondulazioni, per piccoli borghi, attraverso i resti di tratturi ancora perlopiù percorribili. Pochi i tratti acclivi. La parte iniziale e finale sono su strada asfaltata, ma non trafficata.
Il percorso
Sarò sincero: dalla stazione di Potenza superiore io sono giunto con un passaggio in auto tra palazzi, scuole, università, ospedale, in direzione Macchia Romana, anche per strade non proprio adatte per i pedoni, davanti al Campo Scuola abbandonato, e da lì sono partito a piedi.
Vi consiglio quindi di procurarvi una mappa di Potenza o chiedere ai passanti per giungere dove mi hanno lasciato, oppure chiedete un passaggio in auto!
Dal Campo Scuola ho continuato tra grandi e brutti palazzi e sulla sinistra ho preso una ripida salita asfaltata, Via Giorgio La Pira. Iniziamo a trovarci fuori dalla città, orti e ripetitori e pale eoliche. In cima una piccola rotonda e un’indicazione: Piani del mattino. Continuiamo dritto seguendo l’indicazione. In fondo a sinistra nel paesaggio spicca la nuova statale che porta verso la Potenza Melfi. I Piani del mattino sono un appena ondulato cereali e campagna punteggiati da masserie e piccoli borghi. Dobbiamo attraversarli sulla piccola strada asfaltata ignorando tutti gli incroci (Via Fontana del Cerro, Via Ponte Sant’Antonio, Via Fonte della Spina, Via delle mattine, Via di Contrada Cavalieri con la madonnina contornata da una siepe di bosso e la posta della Via Crucis).
Dopo poco più di 4 km dalla partenza al Campo Scuola giungiamo a Masseria Colucci, dove possiamo rinfrescarci al lavatoio. Il tratturo principale si prende da sopra Masseria Colucci, continuando sulla strada principale. Io invece sono sceso per un sentiero lungo i campi e tra gli arbusti abbastanza percorribile, indicatomi da una locale. Sono arrivato al torrente Tiera che ho guadato saltando su alcune pietre (per fortuna non c’era molta acqua con la mancanza di pioggia della fine del 2015). Ho seguito il sentiero parallelo alla Strada Statale Via Appia, che poi scivola sotto i pilastri per sbucare dall’altro lato, da dove si profila una ripida salita in cima alla quale si vede il campanile della chiesina di San Michele. C’è un’atmosfera di abbandono, un paesaggio picchiettato di ruderi. Scoprirò poi che a San Michele c’è stata una frana diversi anni fa.
In cima di fianco alla chiesina si dipartono due sentieri, ho preso quello sulla destra indicatomi da locali. Salita un poco ripida di circa 1 km e ritroviamo sulla sinistra l’incrocio con il tratturo principale, che si presenta nell’ultima parte completamente invaso dagli arbusti.
Il tratturo che seguo è invece ben percorribile, e costeggia un monticello tutto roverella, il Cozzo Piano Grande, dietro cui si stagliano le prime pale eoliche.
Avvicinandoci alle pale eoliche il tratturo si presenta per tratti invaso dai prugnoli e poi si perde nei campi, ma seguendo i bordi di questi lo si ritrova dopo un centinaio di metri di nuovo percorribile, e ci porta alla strada ghiaiata che serve le pale eoliche, che è indicata nelle carte precedenti alla costruzione di queste come tratturo di Occhio. Da qui possiamo spaziare sul paesaggio montano lucano, con Pietragalla che si staglia su una dorsale verso nord.
Dopo i pannelli fotovoltaici io ho provato a ritrovare il tratturo Potenza – Cancellara, ma questo si perde nei campi. Meglio farete a seguire la strada ghiaiata. All’incrocio con la strada del “biscione” ci sono due possibilità per giungere all’agriturismo Bioagrisalute: o prendere verso est la vecchia strada asfaltata, che può è più volte tagliata da un tratturo, o prendere verso nord la nuova strada asfaltata.
Io ho preso verso nord. Il paesaggio è dominato da Acerenza, e dietro Acerenza si vede solo con il binocolo un piccolo e lontano villaggio bianco, Palazzo San Gervasio.
Dopo 1 km di cammino appena passata una curva ecco far capolino Cancellara, con il campanile, il castello e le case del quartiere U Lammard ammucchiate sotto.
A un’ultima curva a fianco di un filare di querce lasciamo la strada asfaltata per un sentiero sulla destra che ci porta verso la fiumara, che guadiamo poco prima del vecchio ponte abbandonato. Saliamo decisi per la ripida Costa del Carpine, ammirando il paese appena alla nostra sinistra. Giungiamo alla strada asfaltata, saliamo passando accanto allo stadio, in emblematico stato di abbandono. Incrociamo la strada che proviene dal paese e attraversiamola per salire per il boschetto di frassini, in cima al quale ci troviamo sulla carreggiabile che porta all’agriturismo.
Bioagrisalute vi accoglierà di un affetto immenso, e vi ritroverete in un vortice di incontri incredibili, ve lo assicuro!
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