Introduzione generale:
Il percorso dalla stazione FS di Maratea (66m s.l.m.) a Brefaro, piccola frazione sita tra le montagne Marateote, inizia dalle storiche scalinate che si arrampicano fino al centro storico della città detta “delle 44 chiese”, continuando lungo un gradevole sentiero a fondo naturale grazie al quale è possibile ammirare le suggestive coste rocciose (prima Lucane, poi Calabresi e Campane) che si tuffano nel Mar Tirreno. Gli ultimi chilometri sono caratterizzati da una strada asfaltata, poco trafficata, che termina proprio a Brefaro, dove non sarà difficile trovare “La Tana dei Ghiri” (514m s.l.m.) sita in una vallata, ai piedi di due monti, dove lupi, pecore, capre, vacche, cavalli, ghiri, scoiattoli e svariati uccelli conducono la loro vita indisturbati.
Il percorso:
Uscendo dalla stazione FS di Maratea saremo obbligati ad immetterci sull’unica strada presente che, dopo una curva a gomito, scende diritta (foto 1) costeggiata da un alto muraglione. Dopo qualche decina di metri, superato un incrocio, continueremo (foto 2) percorrendo tutto il viale parallelo a binari presenti sulla nostra destra; ancora qualche centinaio di metri e vedremo i binari, sempre alla nostra destra, scomparire in una galleria e a questo punto, quindi, svolteremo a sinistra (foto 3) su una ripida salita in cemento caratterizzata da alberi di frutta e muri con “pietre a vista”.
La salita termina incrociando una strada asfaltata abbastanza trafficata, che attraverseremo proseguendo lungo una stradina di fronte a noi immersa tra varie abitazioni (foto 4).
Percorsa anche quest’ultima, fino alla fine, incroceremo di nuovo la strada asfaltata che nuovamente attraverseremo imboccando la lunga scalinata di fronte a noi (foto 5); questa termina ad una grande chiesa, che ci terremo sulla destra, quindi continuando lungo la pedonale dopo qualche metro ci immetteremo nuovamente sulla strada asfaltata (foto 6). Attraverseremo questa e la percorreremo per qualche decina di metri, prima di una curva a destra ci troveremo una stradina asfaltata che sale sempre di fronte a noi; ci sposteremo su questa continuando quindi a salire (foto 7).
A questo punto, alzando lo sguardo, potremo già ammirare la maestosa statua del Cristo Redentore che, con la Basilica di San Biagio, dominano la montagna; percorsa tutta la salita fino alla fine svolteremo a destra immettendoci su larghe scalinate che passano sotto un alto porticato in pietra (foto 8) (una targhetta lì presente indica la strada con il nome “Salita Aspromonte”).
La scalinata termina di fronte ad una chiesa, quindi svolteremo a sinistra (foto 9) e ci immetteremo su quello che è il viale principale del centro storico; lo percorreremo superando dopo qualche decina di metri una piazzetta occupata da tavoli e sedie dei diversi bar e arriveremo, poco più avanti, in Piazza Biagio Vitolo (caratterizzata da una grande fontana, dove una bella sirena in pietra solleva lo stemma della città).
Quindi svolteremo, imboccando la prima strada a destra (foto 10) e dopo qualche centinaia di metri, all’altezza del primo tornante, troveremo delle scalinate sulla nostra destra costeggiate a sinistra da un parcheggio (foto 11), le seguiremo evitando svariati tornanti e trovandoci sulla stessa strada poco più in cima.
Continueremo a salire lungo la strada asfaltata e superata la” Locanda delle Donne Monache”, dopo qualche decina di metri, ci troveremo una scalinata a sinistra con il nome di “Via Santicelli” (foto 12); la percorreremo tutta fino a sbucare su una strada asfaltata al centro di un tornante, quindi lo risaliremo per qualche metro e imboccheremo altre scalinate sulla sinistra (foto 13) che ci immetteranno su di un largo sentiero che si chiama “Via Matteo Maccacaro”.
Dopo i primi metri percorsi si apre davanti a noi un panorama unico: di qui infatti si potrà ammirare l’intero ed unico lembo di terra Lucana bagnato dal Mar Tirreno; poi, voltandoci a Nord, la Campania con il Golfo di Policastro e, percorsi ancora qualche decina di metri, a sud la Calabria con Praia a Mare e l’isola di Dino. Questa parte di cammino è sicuramente la più piacevole e termina nella località di S.Caterina dove lo sterrato incontra una piccola strada asfaltata che imboccheremo svoltando a destra (foto 14) e quindi scenderemo attraversando il piccolo abitato.
Al primo incrocio continueremo a scendere immettendoci su quella che è la strada principale arrivando poi ad uno più grosso (foto 15), con una grande cappella a cupola di fronte a noi, qui svolteremo subito a sinistra seguendo le indicazioni per Brefaro.
Percorreremo, per diversi chilometri, una strada asfaltata poco trafficata e molto panoramica che non presenta alcun incrocio fino all’entrata di Brefaro, indicata da un grande cartello (foto 16). Scenderemo lungo la strada principale, che arriva ad una piazzetta con una chiesa e la fermata del bus (foto 17), l’attraverseremo tutta continuando a scendere fino ad arrivare ad un bivio dove, tenendo la destra (foto 18), continueremo fino alla fine della stessa che termina a valle di fronte una bella casa color rosa pastello (foto 19) (nostra meta finale, qui conosciuta come la casa di “Francesco o’ francese ” o “La Tana dei Ghiri”).
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