Questa passeggiata di poco meno di 20 km nasce con l’intento di esplorare l’incantevole “area naturale protetta di interesse locale Le Balze” in una tranquilla giornata di cammino. Sebbene all’interno del parco siano noti e segnalati diversi sentieri del Cai e di altre associazioni e istituzioni locali, questo percorso vuole essere un’alternativa “più selvaggia” ed esplorativa della zona, almeno nella sua prima consistente parte, lontano dai classici itinerari. Un modo per scoprire le bizzarre conformazioni argillose delle balze createsi grazie ad un particolare processo erosivo del tutto simile a quello dei calanchi, e che donano a questa parte di Valdarno vedute e paesaggi fra i più suggestivi che da secoli ispirano poeti, artisti e camminatori. Anche se mai del tutto storicamente accertato, basti pensare alla celebre “Gioconda” di Leonardo Da Vinci. Un’ipotesi fra le più accreditate vorrebbe proprio le balze alle spalle di Monnalisa sullo sfondo, come anche in due altre due celebri opere di Leonardo: “La Vergine delle rocce” e “Sant’Anna”.
Uscire dalla stazione di San Giovanni Valdarno per proseguire dritto oltre la rotonda sul piazzale. Tenendo il lato destro della strada arrivare al primo incrocio in prossimità di un grande bar pasticceria e girare a destra sul pedonale Corso Italia, via centrale del paese di San Giovanni.
Raggiungere la sede del Museo delle Terre Nuove sito in una bella palazzina cinquecentesca sulle le cui pareti sono ricoperte di targhe e bassorilievi e che apparirà alla propria destra sullo slargo della piazza centrale del paese, dopo circa 300 metri.
Proseguire dritto fino a raggiungere l’incrocio con semaforo con Viale Vittorio Emanuele. Svoltare a sinistra seguendo il percorso del canale.
Raggiunta la rotonda in prossimità del ponte Ipazia d’Alessandria, attraversare l’Arno per poi continuare dritto puntando il grosso supermercato sul fondo.
Aggirarlo passando alla sua sinistra percorrendo il secondario Viale Giotto che dopo circa 150 metri proseguirà in una curva a gomito a destra. In prossimità della curva continuare invece dritto incontrando il primo sterrato della giornata, superando un cancello verde che permette di camminare fra gli orti tenendosi un canaletto d’acqua in basso alla propria sinistra.
Finito lo sterrato ricongiungersi all’asfalto di Viale della Resistenza per passare sotto l’autostrada A1 prima, e poi sotto la SP11 tenendo il lato sinistro dove c’è più spazio per camminare.
Si raggiungerà così la località Ville Madrigale (Fraz.Terranova Bracciolini) camminando lungo l’asfalto su di una strada stretta e senza marciapiede. Raggiunto il grosso bivio attraversare per tenere la destra della strada evitando di salire sul rettilineo che sale verso le colline alla propria sinistra fra le ville private.
Seguire Via delle ville per circa 300 mt e superata una palazzina bianca a due piani sulla sinistra, girare in salita a sinistra alle sue spalle seguendo l’indicazione “strada interna”. Dopo nemmeno 50 metri, imboccare a destra la prima strada che si incrocia nei pressi di un piccolo parco giochi con il cartello “strada privata”. Si tratta di una tranquilla carrareccia che non presenta alcun pericolo e che in pochi passi permetterà di raggiungere un piccolo altipiano fra i campi godendo dei primi paesaggi collinari della valdarno. La strada è di collegamento per l’isolata villa che si raggiungerà dopo circa dieci minuti di cammino dopo aver superato (alla propria sinistra) un rudere senza tetto e un paio di rimesse agricole in vendita. Guardando il cancello grigio della villa 20 metri più avanti, scendere sulla via sterrata alla propria sinistra che si butta fra la vegetazione.
Poco dopo aver superato una serie di pollai privati alla propria destra, ci si ricongiungerà con una grossa strada sterrata, continuazione della strada interna abbandonata all’altezza del parco giochi. Imboccarla andando verso destra e camminare per quasi 1 km fra i campi coltivati incontrando diverse ville di un bel giallo accesso alla propria sinistra.
Raggiunto il bivio con un sentiero che scende da sinistra si potrà scegliere fra due opzioni.
Il bivio è riconoscibile grazie ad una palina CAI rossa e bianca con doppia freccia che indica in entrambe le direzioni.
Se si vuole optare per una soluzione più avventurosa, imboccare il sentierino, seguendo la freccia in salita verso sinistra, buttandosi fra la vegetazione boschiva. In tal caso risulterà molto utile la traccia Gps mappata per questo percorso.
La seconda opzione invece, più pratica e agevole, è quella di continuare dritto per un altro chilometro sul lungo sterrato per andare ad incrociare la SP6 verso sinistra. Da lì ci si potrà poi ricongiungere con il resto del percorso più avanti.
Salire quindi lungo il sentierino per circa 300 metri e abbandonarlo poi nel momento in cui piega a gomito verso sinistra. Affrontare il bel campo di alberi che si apre in quel punto tenendo la propria destra.
Percorre tutto il campo sul lato corto fino al fondo per poi seguire l’andamento naturale della collina che obbliga verso la propria destra. Percorrere il campo anche in tutta la sua ampiezza e con l’ausilio del Gps, seguire fra la vegetazione la traccia di un sentiero quasi del tutto scomparso.
Dopo qualche curva fra la fitta vegetazione, risalito il crinale, si incontrerà dopo un centinaio di metri di rettilineo, la rete metallica di una proprietà che sbarra il passo. Proseguire a sinistra lungo la rete sullo stretto sentierino praticato dai cacciatori di questa zona. La vegetazione fitta di peri selvatici pruni e ginestre, renderà qualche passaggio poco agevole, ma si potrà comunque, con un minimo di attenzione aggirare tutta la proprietà privata tenendosela a destra.
E’ questo anche il modo per godere del primo paesaggio aperto sulle famose balze visibili dall’altra parte della valle fra i rami degli alberi. Si tratta di bizzarre conformazioni di color ocra dovute all’erosione del terreno.
Concluso il secondo lato della proprietà, camminando sempre sullo stretto sentierino, scendere a sinistra nel bosco, in prossimità di un piccolo slargo qualche passo più in basso. Continuando a seguire la traccia poco leggibile dei cacciatori ci si ritroverà nel pieno del bosco per poi affrontare un percorso che scende dritto in una valletta ombrosa e umida. Dopo nemmeno 300 metri, si riguadagnerà la luce del sole sbucando in un prato proprio ai piedi di una piccola balza posta in alto alla propria destra. Con pochi passi in salita si potrà raggiungerla per vederla da vicino.
Continuando invece a seguire l’andamento della valletta, su un percorso decisamente più leggibile e in discesa, si sbucherà ai piedi di una collina dominata da un altro grosso complesso di balze. Ai piedi della terra erosa un filare di ulivi.
Seguire ai piedi della collina puntando i tetti di case che si vedono sullo sfondo. In prossimità delle costruzioni si ritroverà una stretta carrareccia bianca che gli passa proprio di fronte.
Continuare su di essa per meno di un chilometro tenendo la destra fra i campi assolati per poi intersecare la SP7.
Anche se priva di marciapiedi, si tratta di una provinciale non troppo trafficata e quindi non particolarmente pericolosa. Si potrà comunque percorrerla (girando verso destra) camminando nel mezzo dei campi che la costeggiano. Giunti al primo bivio, la SP7 continua verso sinistra risalendo le colline in direzione Persignano. Continuare invece dritto su quella che diventa SP6
Dopo circa 400 metri -sempre fra i campi- si incontrerà una piccola sterrata alla propria sinistra ben riconoscibile per la presenza di una centralina elettrica color ocra sostata dalla provinciale che si punterà per passarvi al di sotto. A questo bivio si incontrerà anche un altro cartello del CAI (decisamente più leggibile del precedente) riportante l’indicazione del sentiero n.35.
(E’ questo il punto in cui si riprenderà la via giusta di questo percorso nel caso in cui si sia scelta l’opzione di andare dritti in precedenza)
In circa 500 metri di sterrato, passare di fronte ad una grossa casa colonica in stato di abbandono con un pozzo di fronte. Proseguire dritto tenendosela a sinistra per raggiungere poi un bivio che a sinistra sale verso una vigna. (Abbandonare così la palinatura del sentiero n.35) Un grosso rettilineo di servizio l’attraversa nella sua interezza. Giunti in cima al vigneto piegare a destra seguendo il sentiero che si butta nuovamente fra boscaglia e camminare così su una comoda sterrata ombrosa che in circa un quarto d’ora sbucherà nei pressi di un grosso edificio ristrutturato dalla bella piscina affacciata sulle colline di fronte.
La sterrata porterà proprio di fronte all’ingresso del lussuoso B&b in località Antico Borgo Poggitanzi sull’asfalto.
Superare il lungo edificio con circa 50 metri per poi abbandonare subito l’asfalto scendendo a sinistra lungo il sentiero che passa in mezzo agli ulivi.
Dopo circa 300 mt si sbucherà nuovamente sulla SP Setteponti proprio ai piedi di un piccolo ponte stradale.
Girando in salita sulla tranquilla provinciale di collina si raggiungerà la frazione di La Malva camminando comodamente fra gli uliveti che la costeggiano. Alcuni passaggi sull’asfalto saranno comunque obbligati. La strada è tortuosa e in alcuni punti richiede attenzione cambiando lato a seconda dei casi, ma offre bei paesaggi sulle colline in direzione di San Giovanni Valdarno correndo lungo un lungo crinale.
Non abbandonare più l’asfalto per circa 1,5 km fino a raggiungere il bivio che scende a sinistra in direzione del borgo di Piantravigne. Si tratta di una quieta secondaria in discesa fra gli ulivi. Dopo aver superato un grosso, alto e grigio edificio residenziale in mezzo stato di abbandono si raggiungerà il piccolo borgo. Alla propria destra si aprirà la veduta incantevole sul luogo più suggestivo dell’Area naturale protetta di interesse locale Le Balze, ben distinguibili sul fondo.
Poco prima della strettoia che entra in paese si segnala quindi un sentierino che permette di inoltrarsi nel parco in discesa, palinato in rosso e bianco come sentiero n.51.
Per tornare invece a San Giovanni Valdarno per concludere la gita basterà continuare in discesa fra le strane conformazioni argillose a forma di torrette e ricongiungersi a valle (dopo circa 4 Km) con la grossa strada principale che passa proprio di fronte ad una vasta isola ecologica sulla collina.
Seguire il percorso del torrente borro Riofi fino a raggiungere il piccolo ponticello che lo attraversa a sinistra in località Badiola per poi puntare verso il centro paese.
Superare la ferrovia e l’autostrada passandovi al di sotto e poi camminare sulla ciclabile del lungarno Sette Fratelli Cervi fino a raggiungere il ponte Sandro Pertini.
Girare a sinistra camminando sulle rive dell’Arno sul lungarno Don Giovanni Minzoni per poi attraversare la grossa strada e inoltrarsi nel paese di San Giovanni Valdarno.
La stazione Fs sarà facilmente raggiungibile tagliando per le stradine a ridosso del centro, seguendo le indicazioni stradali per la stazione.
Commenta con Wordpress