Sutri – Lago di Vico – Capranica – Sutri
Un percorso ad anello, che cinge in un abbraccio la bellezza della storia e dell’arte della città di Sutri e quella naturalistica della riserva el lago di Vico, dal cui invaso si alzano monti popolati da incredibili faggete.
Partenza alle 9.30 circa. Siamo in tre: io, Edoardo e Martina. Due bici da Mountain Bike e una bici gravel. Poi tra qualche chilometro ci raggiungerà Luciano, con un’altra bici gravel.
Dall’ampio piazzale del parcheggio “via delle cassie”, ottimo per scaricare e attrezzare le biciclette in tutta comodità, prendiamo il viale sterrato che segue il fianco Nord-Est della città di Sutri e, dopo una prima salita breve ma impegnativa (perfetta per mandare i muscoli in temperatura!) sbuchiamo all’altezza di porta Morone. Imbocchiamo “Via di Ronciglione” per svoltare poco dopo a destra su “Via Ciro Nispi Landi”, dove incontriamo un supermercato (comodo se abbiamo dimenticato viveri o liquidi). Proseguendo entriamo nel bellissimo consorzio “San Benedetto”, le cui morbide pendenze e le file di cipressi a bordo strada ricordano un paesaggio toscano (foto A).
Svoltiamo a sinistra su “Via delle Tortore” e dopo una discesa seguita da una salita morbida, sbuchiamo di fronte il bel circolo sportivo di Colle Diana.
Svoltando a destra imbocchiamo quindi la Strada Provinciale 83: pur trattandosi di una provinciale è una strada a bassa percorrenza, soprattutto nel week-end e dunque la percorriamo in totale tranquillità, stando solo attenti a mantenere il lato della carreggiata. Dopo circa 2 km arriviamo nei pressi di Ronciglione, altro borgo meraviglioso della Tuscia che vi invitiamo a visitare.
Seguendo le indicazioni per il lago di Vico (foto B) percorriamo un tratto in salita e svoltiamo a sinistra in concomitanza del “Relais Villa Lina” (foto C). Salendo dolcemente questa stradina di campagna, per lo più asfaltata, raggiungiamo la quota massima del percorso pari a 698 m, ripagati da una meravigliosa vista del sottostante lago di Vico.
E’ tempo di scendere, e lo facciamo fino al grande bivio con “Via Padre Mariano da Torino” che imbocchiamo in direzione lago. Poche centinaia di metri in discesa e possiamo fare una tappa in concomitanza del residence Rio Vicano (foto D) dove è previsto l’appuntamento con Luciano (foto E). Approfittiamo del bar, ritrovo di molti ciclisti e motociclisti, per un caffè. Abbiamo percorso circa 13 km dalla partenza e siamo pronti per iniziare il giro del lago.
Dopo qualche centinaio di metri sulla Cassia Cimina, facendo attenzione e utilizzando lo slargo dell’adiacente area di servizio, svoltiamo a sinistra in concomitanza del bivio per il complesso alberghiero “La Bella Venere” ed entriamo a tutti gli effetti nella riserva naturale lago di Vico (foto F). Da qui inizia un lungo tratto pianeggiante che segue il perimetro del lago. Passiamo davanti a “La Bella Venere” (foto G) e proseguiamo sul nastro asfaltato che ci conduce in uno dei punti più incantevoli dell’intero giro: il Monte Venere alle spalle e, davanti a noi, il lago sovrastato dal Monte Fogliano. Consigliamo caldamente una sosta in concomitanza della stazione di bird watching (foto H).
Gratificati da tanta bellezza paesaggistica lasciamo volentieri l’asfalto per affrontare un tratto fuori strada (foto I, L), bellissimo e non troppo impegnativo, salvo per qualche tratto fangoso (in inverno) e qualche altro leggermente sabbioso. La fine di questo segmento è segnata da una maestosa quercia (foto M), cui rendiamo il giusto tributo prima di tornare a percorrere un tratto di strada misto terriccio/asfalto che ci porta sulla Strada Provinciale 39 – Valle di Vico. La seguiamo fino al bivio per Capranica, annunciato dal cartello dello stabilimento “L’ultima spiaggia” (foto N). Imbocchiamo quindi la meravigliosa strada provinciale 87 (foto O, vedere per credere) che, dopo un salita un po’ dura, ci accompagna in discesa fino alla Via Cassia. Attraversiamo la Cassia aiutati dal semaforo e dalle strisce pedonali e svoltiamo prima a destra in direzione Vico Matrino, quindi subito a sinistra per pedalare un tratto di “Via Francigena”, che si innesta sulla strada doganale oriolese (foto P).
Proseguiamo fino ad arrivare a Capranica senza però entrare nel centro storico (vi invitiamo comunque a farlo!) e svoltiamo a sinistra per “Via Romana” (foto Q) e poi, dopo una bella discesa, a destra su Strada Pogliere. Qui segnaliamo una salita sterrata davvero dura, che solo il nostro Edoardo riesce a completare in sella, dobbiamo tributargli il giusto merito.
Torniamo a pedalare in un bellissimo contesto rurale finchè sbuchiamo su “Via di Crognano”. Svoltando a sinistra si tornerebbe a Sutri in pochi minuti, tenetene conto se siete stanchi o volete mettervi a tavola il prima possibile! Noi invece optiamo per qualche chilometro in più, per evitare di passare su strada. Svoltiamo dunque a destra e giunti al bivio con “Via Alcide de Gasperi” svoltiamo a sinistra in direzione Capranica Scalo. Superata la stazione facciamo altri 300 m circa e imbocchiamo Strada Caporipa, stradina bianca di campagna molto piacevole che ci condurrà fino alla meta. Segnaliamo solo una ripida discesa finale che consigliamo di percorrere adagio in quanto molto sconnessa soprattutto nel periodo invernale. Sarà inoltre un’ottima scusa per godere di uno splendido affaccio sulla città di Sutri.
Torniamo sulla Cassia e dopo appena 300 m siamo di nuovo al punto di partenza. Un po’ stanchi, un po’ affamati ma grati di una splendida mattinata sui pedali, tra amici e tanta bellezza.
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