Trappa di Barge Rifugio Mulatero

Anello del Mombracco Mappato da Josè  (Compagnia dell’Anello) La montagna di Leonardo, il Mombracco o Monte Bracco, non delude mai. Si cammina sospesi tra l’ampia pianura dei frutteti saluzzesi e le severe pareti rocciose del Monviso e dei suoi poderosi contrafforti. Questa volta la Compagnia dell’Anello è salita da Barge fino a Trappa affrontando poi uno straordinario anello tra le storiche cave e ritorno per cresta tra le storiche croci di vetta… Oggi siamo quasi al completo, manca solo Gianni…

Ammappato il
29 Marzo 2022
Ammappato da
José (Compagnia dell'Anello)

Altro da sapere

Escursione effettuata il 3 marzo 2022
Compagnia dell’Anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Barbara, Franco G, Frank , José e Osvaldo
Località di partenza: Trappa di Mombracco 921mPunto più elevato raggiunto: Monte Bracco 1307m
Dislivello cumulato in ascesa: 705m
Sviluppo complessivo del percorso: 14,5 km

La bacheca del percorso

Note toponomastiche e curiosità

Trappa del Mombracco (Antica Certosa): La storia della Certosa risale agli anni 1248-1250 e in un documento del 1257 risulta una chiesa dedicata a San Salvatore alle dipendenze dell’Abbazia di Boscodon, ancora oggi presente sul lago di Serre-Ponçon. Una successiva chiesa dedicata a Santa Maria è menzionata in un documento del 1274 e nel 1275 la Certosa venne donata all’Ordine certosino di Belmonte “in cambio di una libbra di pepe da consegnarsi ogni anno al mercato di Abries”. Nel 1794, dopo alterne vicende, viene acquistata dai Savoia che la rimettono a nuovo dandola in gestione ad una comunità di frati Trappisti provenienti dalla Svizzera francese. Con la dominazione francese i siti religiosi furono secolarizzati ed il demanio francese cedette la “Trappa”, ex Certosa, ai privati, in particolare alla famiglia Rossetto, che donò la chiesa alla Parrocchia di Barge e si insediò nelle abitazioni circostanti. Il borgo superò verso la fine del 1800 i 300 abitanti ma lo spopolamento delle aree montane di inizio Novecento portò ad un pressoché totale abbandono del sito. Bracco (Monte): usualmente contratto in Mombracco, il suo nome deriverebbe dal vocabolo celtico ‘brac’, che significa incolto. E’ ricco di rocce metamorfiche, tra le quali predomina lo gneiss, caratterizzate da una elevata scistosità, ovvero dalla tendenza fratturarsi lungo piani paralleli, utilizzate fin dall’antichità per ottenerne lastre sottili impiegate per la copertura dei tetti o per la lastricatura di strade o edifici. A partire dalla seconda metà del Novecento l’attività estrattiva in zona cessò per quanto riguarda lo gneiss, mentre è tuttora attiva l’estrazione della quarzite. La pietra estratta è detta Bargiolina ed è ancora largamente utilizzata. Nel 1511 le cave del monte Bracco vengono citate da Leonardo da Vinci in uno scritto oggi conservato a Parigi presso l’Archivio Nazionale: “Monbracho sopra saluzo sopra la certosa un miglio a piè di Monviso a una miniera di pietra faldata la quale e biancha come marmo di carrara senza machule che è della dureza del porfido…” Ecco il perché del nome la montagna di Leonardo!

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