Itinerario particolarmente adatto per mountain bike, ma percorribile anche a piedi in giornata; trattasi di un collegamento tra la pista ciclopedonale “Giordano Cottur”, che ricalca il tracciato della linea ferroviaria Trieste – Draga S. Elia – Erpelle, alla pista ciclopedonale “Parenzana” costruita sulla dismessa strada ferrata Trieste-Porec. Il percorso si insinua tra gli imponenti bastioni calcarei della destra orografica della Val Rosandra (un vero paradiso naturale, meta molto frequentata dai triestini amanti dell’ outdoor: assolutamente meritevoli di una visita la frazione Bottazzo, posta lungo una “via del sale” proprio sul confine di stato, nonché la cascata e la chiesa di S. Maria in Siaris, sul lato opposto della valle), proseguendo poi con qualche saliscendi nel carso tra Italia e Slovenia, per ritornare verso il mare scendendo nel vallone di Ospo. Di importanza rilevante il passaggio per il paese di Prebenico ed il castello di Socerb, in quanto da queste località è stato descritto da Paolo Rumiz un itinerario escursionistico che conduce all’estremità meridionale dell’Istria; la pubblicazione “ La strada degli ulivi: a piedi da Trieste a Capo Promontore” , edita da Il Piccolo/CAI XXX Ottobre (2011) è assolutamente imperdibile!
Purtroppo allo stato attuale non esistono dei collegamenti ciclopedonali in senso stretto (salvo qualche marciapiede o tratto di asfalto “pitturati” per dar l’idea di pista ciclabile) tra la stazione di Trieste Centrale e l’inizio del percorso descritto: per i pedoni si consiglia pertanto di procedere per il primo tratto nel lungomare, successivamente è possibile risalire per vie poco trafficate nella zona del centro storico/Teatro Romano (a titolo esemplificativo Via Einaudi – Via Del Ponte – scalinate fino al Castello – poi scala G.G.Winckelmann – scala Stendhal –via Frausin ) fino a via Gramsci ove al termine della stessa, sulla destra, una rampa in discesa conduce all’inizio del percorso vero e proprio.
Descrizione: l’inizio della pista ciclabile consiste in un sottopassaggio in “stile” (ferroviario…) seguito da un inquietante “info point” turistico che assomiglia ad un casello per il pagamento del pedaggio! Dopo aver realizzato che la tua unica spesa saranno il sudore e la fatica, inizi a pedalare su fondo pavimentato, ben contraddistinto dalla segnaletica orizzontale e verticale del percorso ciclopedonale. Ti accompagna una costante ma pedalabile salita che dal centro cittadino ti porta verso la periferia in direzione nord est: il percorso è molto intuitivo in quanto ricalca quasi completamente l’ex strada ferrata, con tanto di sottopassi ed alcuni viadotti splendidamente conservati; facendo attenzione ad alcuni incroci a raso procedi sempre in salita, sulla tua destra si apre il panorama sul golfo di Trieste. Dopo aver oltrepassato le varie circonvallazioni “a monte” della cittadina, in corrispondenza di un sovrappasso, termina l’asfalto: prosegui su sterrata su percorso sempre ben evidente, ed incontri una prima galleria dotata di una suggestiva illuminazione a pavimento. Guadagni progressivamente il costone roccioso della destra orografica del torrente Rosandra, giungi presso uno slargo erboso (che intuisci essere stato un tratto a doppio binario) ove la pendenza si attenua in quanto passi accanto all’ex stazione di Sant ‘Antonio Moccò (usata come abitazione privata). Proseguendo, il tracciato si fa via via più ardito, nonché paesaggisticamente interessante in quanto incassato nel costone roccioso, con brevi gallerie (da notare i portali assai massicci) e lo strapiombo sulla tua destra. Una deviazione (con segnavia) che si diparte alla tua destra ti permette di scendere alla frazione Bottazzo di San Dorligo della Valle – Dolina (trattoria, assolutamente da non perdere), nonché nel fondovalle vero e proprio, ove procedendo verso il mare puoi incontrare una cascata. Procedendo giungi a Draga S. Elia e successivamente oltrepassi il confine di stato, annunciato da inquietanti cartelli bianchi. Il percorso procede sempre a mezza costa, ti rendi conto che in pochi chilometri hai raggiunto una quota altimetrica di tutto rispetto (460 mt s.l.m.). La sterrata termina nei pressi di uno svincolo autostradale, in territorio sloveno. Segui l’asfalto sulla tua destra (facendo attenzione a non finire in autostrada..!) e dopo qualche centinaio di metri in discesa incontri una sterrata che scende verso il torrente e sottopassa la strada asfaltata. Entri nella frazione di Klanec pri kozini, proseguendo dapprima dritto e successivamente a destra (nei pressi di una biforcazione a Y). Mantieni la direzione ignorando alcune deviazioni e rincontri lo sterrato (controlla la traccia gps!). Giungi nei pressi di una strada asfaltata che attraversi, piegando successivamente a sinistra, entrando nel paese di Ocizla. Nei pressi di una grossa fontana abbeveratoio pieghi a sinistra in discesa e subito a destra. Segui una sterrata in discesa che dopo alcuni tornanti ti porta ad un ponticello. Segui la sterrata principale in leggera salita facendo attenzione alle numerose intersezioni (necessaria la visualizzazione della traccia gps). Ti trovi in una zona boschiva ricca di strade forestali, tutte in buone condizioni, per cui è necessario che tu faccia attenzione ad ogni incrocio. Guadagni un pianoro ove la vegetazione dirada a causa degli importanti fenomeni carsici (la zona è costellata di grotte e doline) fino a rincontrare l’asfalto nei pressi di una curva “ a gomito”. Segui l’asfato alla tua destra ed al termine di una breve salita arrivi presso il castello di Socerb, splendido il panorama sul golfo di Trieste e la costa istriana. Scendi per una mulattiera a ridosso dell’entrata del castello (che sembra sospeso per aria come il castello errante di Howl..) per giungere al borgo sottostante. Guadagni nuovamente l’asfalto e scendi a sinistra, per incontrare dopo qualche centinaio di metri una strada più importante. Svolti a destra e subito dopo alla tua sinistra noterai una sterrata – un po’ sconnessa – che ti conduce (rientrando in Italia) a Prebenico evitando un bel po’ di tornanti asfaltati. Arrivato nei pressi della chiesa, nei pressi di una curva in discesa, ti dirigi a sinistra imboccando una strada ad uso agro-silvo-pastorale, sterrata ma in ottime condizioni. Dopo una decisa discesa, sempre ignorando le eventuali deviazioni secondarie (contrassegnate da sbarre o segnali di proprietà privata) arrivi nel fondovalle del torrente Osp (nei pressi di Crociata). Attraversi la strada principale e proseguendo innanzi passi sulla sinistra orografica del torrente, seguendo lo stesso verso valle (è presente inizialmente uno “sdoppiamento” del percorso, ma mantenendoti sempre nel fondovalle sinistro del torrente (evitando le deviazioni in salita, tanto per intenderci), il percorso è sempre bene evidente e nel complesso, agevole. Dopo un lungo tratto nel bosco (costeggiando peraltro la zona dei laghetti delle Noghere, con tanto di sentiero di accesso), rincontri l’asfalto ed istantaneamente si materializza una pista ciclabile, ricavata a bordo strada, che ti conduce nei pressi della frontiera Italo-slovena di Rabuiese. Prima di una rotonda la pista ciclabile devia decisamente a destra fino a raggiungere il T. Ospo nei pressi di una strada dal nome altisonante (Via Flavia di Stramare); attraversi questa , procedi per 50 metri alla sinistra e subito a destra, in Via di Farnei. Sottopassi l’autostrada e nei pressi di un ulteriore complicato incrocio rincontri la pista ciclabile, che seguirai a sinistra. La stessa procede per quasi 100 metri a fianco ad una strada molto trafficata, dopodiché la attraversa e ritorna indietro sul lato opposto della strada. Hai raggiunto la tua meta: ben presto incontri cartelli di pista ciclabile con indicazioni “Slovenia- Parenzana” (segnavia D-8); svoltando a sinistra e successivamente ancora a sinistra imbocchi una strada secondaria che passa nel centro di Rabuiese. Da qui una deviazione a destra in salita ti conduce al percorso originale dell’ ex strada ferrata. Il presente percorso termina nei pressi del confine di stato.
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