Anello del Bric delle Forche e strada delle Gattere
Mappato da Josè (Compagnia dell’Anello)
Questa settimana, approfittando della finestra di bel tempo prevista in Valle Grana, la Compagnia dell’Anello è andata a provare il ”Sentiero delle rane” con alcune estensioni verso Montemale nei boschi soprastanti la fertile piana di Valgrana. Sentieri tracciati e mantenuti dai valenti e abili volontari dei gruppi dei “Sentieri Valgranesi” e “Muntuben a Muntumal”
Partiamo dalla sede dell’area sportiva del comune di Valgrana, in via degli Alpini, sulla destra della strada per Montemale, trecento metri dopo il bivio dalla chiesa di Valgrana. Qui sono collocati pure i pannelli illustrativi di altri percorsi della zona (sentiero delle Tre cime, sentiero dei Frati, sentiero della Resistenza).
Da questo punto (641 m) ritorniamo sulla provinciale che seguiamo in direzione di Montemale sino alla cappella dei santi Bernardo e Mauro. La cappella, a pianta quadrangolare, affrescata da Pietro da Saluzzo tra il 1461 ed il 1471, è preceduta da un portico seicentesco. Particolarmente bella è la volta a costoloni, che ospita nelle quattro vele, raggruppati a due a due e seduti su sontuosi scranni, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa; essi sono riconoscibili dalle iscrizioni in lettere gotiche dipinte sui leggii e si distinguono per atteggiamenti caratteristici e curiosi,come San Matteo che si è tolto un sandalo e porta alla bocca il pennino, San Marco che tempera la matita o Sant’Ambrogio con piccoli occhiali “pince-nez” calzati sul naso. Affreschi che si conservano in buonissimo stato e sono facilmente visibili grazie all’apertura costante della cappella.
Proseguiamo sulla strada a destra della cappella e superata la borgata Biut deviamo a sinistra come chiaramente indicato dalla palina formata da due sci e il cartello: via rapida, dritta, per salire alla “Crus de Palu”. Il sentiero si inerpica ripido nel bosco fino a raggiungere l’alta croce bianca in un ampio spiazzo con il cippo dedicato a tutti i caduti in guerra. E’ un bel punto panoramico (746 m) sulla valle e sui monti con al culmine la panchina arcobaleno della resilienza realizzata dal Comune nella primavera 2020, in pieno lockdown per Covid-19 come monito a ricordare l’importanza di affrontare insieme l’emergenza ed a custodire la bellezza dei luoghi in cui viviamo.
Dopo la pausa meditativa, riscaldati dal sole, abbandoniamo il sentiero delle rane e proseguiamo al dritto verso Montemale fino a raggiungere il bivio in presenza di una scultura lignea lungo il sentiero raffigurante il volto di un vecchio barbuto, dove deviamo a sinistra per raggiungere il Bric delle Forche (920 m). Su questa collinetta è posta una semplice croce in legno e corda a ricordo del punto dove si narra nel Medioevo venissero giustiziati i prigionieri del Duca che governava il feudo di Montemale e che poteva osservarne l’impiccagione dall’alto del castello.
Ai piedi della croce, in bella vista sui monti Grum e Bram innevati ,scorgiamo un fiore di Pulsatilla Vulgaris, il Coco Bleu secondo i locali, un endemismo locale che cresce abbondante nel comune di Montemale.
Ritorniamo sui nostri passi fino al bivio e risaliamo un breve tratto di sentiero verso Montemale fino al bivio successivo dove svoltiamo a destra sul Percorso del Drago per raggiungere la roccia così denominata in seguito alla intuizione di Alessandro Gertosio che, avendone ravvisate le sembianze con la testa di un drago, ne dipinse occhio e denti rendendola riconoscibile ai passanti.
Proseguiamo ora sulla dorsale delle Gattere, spartiacque tra il versante di Valgrana e il versante di Dronero, attraversando bei castagneti, fino a raggiungere “il Picapere” il luogo dove secondo le leggende locali si era rifugiato il Dragun, un ricco possidente locale che diventato nullatenente si era rifugiato in queste cave nella Tana de Dragun. Scendiamo a vedere la cave su un ripido sentiero sommerso dalle foglie compiendo un primo piccolo anello di giornata e, ritornati sul sentiero principale, proseguiamo fino ad un bel casotto affacciato su un’ampia radura soleggiata dove ci fermiamo a pranzare su comodi tronchi abbattuti al limitare del bosco.
Sparate le solite facezie si riprende il cammino su sentiero in ripida discesa in mezzo al bosco seguendo le indicazioni per Borgata Paniale fino a raggiungere la strada asfaltata dove pieghiamo a destra, in via colletto del Paniale, superiamo il colletto lasciando sulla sinistra il sentiero per il Monte Ciapin, ovvero del piccolo diavolo. Poco oltre, al bivio per Bottonasco ritroviamo la matitona con la rana del Sentiero delle Rane.
Proseguiamo a sinistra, sempre su asfalto, diretti verso un nuovo enorme parcheggio in costruzione in mezzo alla campagna fino ad arrivare all’ingresso, sbarrato, di quello che dovrebbe diventare il Bio-Parco Acqua Viva di Bottonasco. Si tratta di un grande investimento del comune di Caraglio che prevede la trasformazione dell’ex polveriera militare in un’area multifunzionale, che diventerà un centro con campeggio, ostello, parco avventura e un bar ristorante, dove sono già presenti due laghi artificiali, uno per finalità irrigue ed il secondo, un bio-lago balneabile, in grado di mantenersi pulito tramite fitodepurazione con specifiche piante acquatiche che rendono l’acqua limpidissima, il primo di questo genere in Piemonte.
Proseguiamo fino alla matitona successiva, presso Roata Martini, dove deviamo a destra su strada sterrata in mezzo a prati, frutteti di Madernassa e peschi in fiore per arrivare alla chiesetta di San Bernardino, costruita da Bernardino Isoardi nel 1632 in seguito al voto per la terribile peste bubbonica che decimò la popolazione di Valgrana.
Di qui non ci rimane che seguire la strada in mezzo ai campi fino a raggiungere la strada per Montemale dove chiudiamo questo piacevole anello presso il bar dei campi sportivi per un meritato buon caffè.
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