Valgrana Monterosso Grana

Sentiero dei Frati, da Valgrana (con variante di Case Viano) Mappato da Adriano (Compagnia dell’Anello) Con attenzione al rispetto delle norme anticovid, la Compagnia dell’Anello ha prescelto come palestra all’aperto per la propria attività escursionistica settimanale una località nelle vicinanze di Cuneo andando a provare uno dei nuovi sentieri valgranesi che, con ammirevole volontà e spirito di sacrificio, alcuni volontari del posto stanno recuperando e segnalando. Si tratta del “Sentiero dei Frati”, un tracciato che ripercorre idealmente, ai lati di…

Ammappato il
9 Marzo 2021
Ammappato da
Adriano (Compagnia dell'Anello)

Altro da sapere

Escursione effettuata il 4 Marzo 2021

Compagnia dell’Anello formata per l’occasione da: Adriano, Angelo, Franco, Gianni e José accompagnati dall’amica a quattro zampe Chiquita.

Località di partenza: Valgrana 638m

Punto più elevato raggiunto: Case Viano 938m

Dislivello cumulato in ascesa: 494m

Sviluppo complessivo del percorso: 16,2 km

La bacheca del percorso

Note toponomastiche e curiosità

GRANA (valle): detta anche valle del grano – i soliti maligni dicono anche “della grana” e altri “delle grane” – ma, a parte gli scherzi, è assodato che l’etimo è un idronimo di origini preromane, radice ‘krana-gra’, cioè spaccatura nella roccia, che fa dedurre il significato di valle incisa profondamente dall’azione delle acque meteoriche. Ciò giustificato dalla morfologia del solco vallivo dalla Comba di Castelmagno, uno tra i più suggestivi del settore alpino sud-occidentale.

VALGRANA (comune): trae il nome dal torrente Grana (vedi sopra).

MONTEROSSO GRANA (comune): una parte del nome proviene dal torrente Grana (vedi sopra). L’altra metà invece deriva dal latino ‘mons aurosus’ ossia monte color dell’oro (e non rosso come si potrebbe intuire) per la colorazione particolare dovuta alla presenza in grandi quantità di roccia silicea (mica). Il nome locale provenzale è Lou Bourgàt.

SANTA MARIA DELLA VALLE (cappella): La chiesa racchiude mille anni di storia della valle Grana. Edificata probabilmente intorno al 1018 da monaci Benedettini provenienti dal monastero di Le Puy en Velay in Auvergne e di pianta romana in origine, la chiesa ora si presenta senza abside. La sua vera ricchezza è rappresentata da cicli di affreschi di epoca diversa, che spaziano dal XIV al XVI secolo. La chiesa conserva una piccola lastra in pietra con due volti umani e una croce longobarda murata sopra la porta d’ingresso. I frati del centro monastico che ne nacque intorno, di cui oggi si possono solo più intuire le dimensioni, nel riportare il credo cristiano dopo le terribili scorribande saracene, iniziarono una importante bonifica del territorio circostante, che fu fondamentale per lo sviluppo agrario ed economico dell’intera valle.

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