Il percorso che segue ci è stato mandato da Pierangelo Resnati, del progetto GMPbike. La Varese-Sesto Calende è la terza di tre tappe che il gruppo ha denominato La trilogia dei laghi. Le altre due tappe, presenti anche su Ammappalitalia sono: Lecco-Como e Como-Varese. Le informazioni generali sulla durata e la difficoltà sono calcolate in biclicletta e non a piedi. Chi volesse quindi fare a piedi questi lunghi tracciati deve calcolare bene la difficoltà e l’impegno dell’impresa.
La stazione di Varese Nord è stata il nostro punto di arrivo della seconda tappa della Trilogia dei Laghi ed è il punto di partenza del terzo ed ultimo tratto. Arriviamo a Varese il mattino ancora presto ed infatti la stazione è piena di gente che corre per prendere i mezzi chi per andare al lavoro chi invece per andare a scuola.
Usciamo sul piazzale e dopo aver acceso i nostri GPS e caricato la terza parte del percorso partiamo. Imbocchiamo subito la SS233 che attraversiamo per proseguire in via Cavour e successivamente, tenendo la destra, su via Vittorio Veneto. All’angolo di via G. Bagaini teniamo la sinistra e passiamo su via Magatti per incrociare la centrale Via A. Volta che attraversiamo per portarci nella piccola piazzetta e girare a destra per via G. Bernascone.
Quando alla nostra destra ci troviamo piazza Monte Grappa giriamo ancora a sinistra ed entriamo in via Carrobbio ed alla successiva piazzetta proseguiamo diritto, in leggera salita, su via Montalbano passando a fianco della bellissima Chiesa di Sant’Antonio.
Usciti su viale Sant’Antonio teniamo la sinistra e proseguiamo fino al grande incrocio dove giriamo a destra per via San Martino che percorriamo fino all’incrocio con via Copelli dove giriamo a sinistra su via Monviso percorrendo il lungo rettilineo fino ad incrociare nuovamente via Sant’Antonio. La attraversiamo e proseguiamo sempre diritto su via Maroni e oltrepassiamo sul ponte la ferrovia e successivamente con un sottopasso la tangenziale.
La strada in questo tratto è tutta in discesa e ben presto l’asfalto lascia spazio allo sterrato seguendo via Maneggio tenendosi al di fuori del boschetto alla nostra destra. Una serie di curve e controcurve ci fa arrivare in via Gualtino e dopo una curva a sinistra c’è ancora un tratto di sterrato poi quasi inspiegabilmente la traccia GPS caricata ci segnala di proseguire sempre diritto ma davanti a noi solo boschi che non lasciano alcuno spiraglio di sentiero al loro interno.
Sempre controllando i nostri GPS decidiamo di girare a destra a proseguire su un tratto dove il sentiero è quasi sparito sempre diritto perchè la nostra traccia ad un certo punto la ritroveremo sicuramente davanti a noi. Così facciamo e superata questo nuova parte del tracciato raggiungiamo la sterrata che poi in breve tempo ci riporta sul tracciato originario.
Siamo giunti nel frattempo nei pressi di Capolago e ritroviamo la strada asfaltata su via del Porticciolo. Giriamo a sinistra e passiamo tra le casette del piccolo borgo dove con una leggera salita andiamo ad incrociare sotto un ponte la provinciale SP1 . Proseguiamo su via per Buguggiate e poco dopo attraversiamo la SP36 e ci immettiamo sulla ciclabile del lago di Varese andando in direzione di Galliate Lombardo.
La green-way la percorriamo per circa 10 km passando per Cazzago Brabbia e la lasciamo quando arriviamo a Cassinetta Rizzone. Una leggera salita sulla provinciale SP18 per poche centinaia di metri prima di girare a sinistra su via Vittorio Veneto e proseguire i leggera salita nella stradina che attraversa un piccolo nucleo di villette. Al termine delle case la strada diventa sterrata e qui inizia il primo strappo della giornata subito dopo aver oltrepassato sul ponte la linea ferroviaria. Andiamo su una stradina in località Faraona e la strada è pedalabile fino quando non incrociamo la provinciale SP6 .
Giriamo a sinistra e solo con la coda dell’occhio di Mimmo riesce a vedere il piccolo single trail che a sinistra sale in mezzo al bosco. Il sentierino è tutto pieno di rovi e quindi lo seguiamo con le nostre mountain bike alla mano per non incorrere in forature che possono compromettere più mezzi e anche quando termina questa parte un’altra bella salita tra le radici, piante e grossi sassi sul fondo mette a dura prova e sia noi che i nostri mezzi.
Ritroviamo alla nostra sinistra una stradina asfaltata (nei pressi di una casetta) e la seguiamo in discesa intravedendo in fondo le acque del lago di Monate ed infatti poco dopo arriviamo nella periferia di Travedona. Il seguente rettilineo, in discesa, di 400 mt ci porta all’incrocio con via Bosco delle Piane dove giriamo a destra e percorriamo anche questa stradina solo per 300 metri prima di girare a sinistra per riprendere ancora una sterrata che ancora in salita si immette in mezzo al bosco.
Una salita di circa 800 mt, anche questa abbastanza dura, che ci fa scollinare nei pressi della Miniera di Santa Marta (dove sentiamo che stanno facendo brillare alcune mine) per poi scendere in direzione di Ternate sfiorando la località Pacit. La discesa in mezzo al bosco, bellissima, ci porta prima alla periferia del paese e successivamente, incrociando la provinciale SP33 proseguiamo diritto su via Roma percorrendone un lungo tratto prima di prendere a destra un’altra green-way quella che ci porta sulle sponde del lago di Comabbio.
Ne percorriamo solo 1,5 km e quando terminano le case di Varano Borghi attraversiamo la provinciale SP18 e in leggera salita passiamo per via Como, Via Roma e Via Boffalora che dopo 1 km attraversa sopra il ponte la ferrovia e subito dopo inizia la lunga salita verso il Monte San Giacomo. La pendenza media per i primi 2,5 km è intorno al 5,8% ma diventa impegnativa subito dopo aver ritrovato la strada asfaltata. Qui giriamo a destra per l’ultimo e più impegnativo tratto dove le pendenze arrivano, in alcuni punti, anche il 20%.
Terminata la salita ci attende a questo punto una bella discesa, dove troviamo alcuni punti attrezzati per Down Hill che non utilizziamo perchè siamo troppo impegnati nel vedere dove mettiamo le gomme delle nostre mountain bike.
La discesa, quindi, impegnativa ci porta a Corgeno sbucando sulla SP18 dove giriamo a sinistra proseguendo per 100 mt sulla provinciale per girare poi a destra nella piccola stradina che va in direzione di via Fratelli Rosselli.
Giriamo a destra e la percorriamo fino al trivio dove giriamo a sinistra per via Broli che poco dopo diventa sterrata e dove raggiungiamo la ciclopedonale del Lago di Comabbio. Il tratto sterrato è bellissimo e in breve arriviamo al sottopasso della statale SS629 (strada statale del lago di Monate) prendendo la rotonda a destra su via Bagaglio per arrivare su via Mattaini che percorriamo, girando a sinistra, solo per una cinquantina di metri prima di girare a sinistra su via Roma.
Al trivio con via Conce giriamo a destra e poco dopo la strada da asfaltata diventa sterrata e con un continuo saliscendi va in direzione del Poggio d’Oriano e qui il bellissimo tratto in single trail ci fa davvero divertire parecchio. La bellissima sterrata che segue ci porta in discesa su via della Piana e raggiungiamo così la strada provinciale SP49 , tenendo sempre la sinistra, ne percorriamo circa 1 km prima di prendere a sinistra per via Catatoria e seguiamo un’altro single trail che sempre in discesa arriva tra i boschi alla frazione San Giorgio di Sesto Calende.
Da qui in avanti sarà solo discesa e in breve arriviamo a Sesto Calende passando prima per la frazione Oca e una volta arrivati sulle sponde del fiume Ticino, che in questo punto esce dal Lago Maggiore, ne costeggiamo la sponda per un bel tratto e poi risaliamo poi verso la stazione ferroviaria e dove termina il nostro trittico della Trilogia dei Laghi.
Il percorso che segue ci è stato mandato da Pierangelo Resnati, del progetto GMPbike. La Varese-Sesto Calende è la terza di tre tappe che il gruppo ha denominato La trilogia dei laghi. Le altre due tappe, presenti anche su Ammappalitalia sono: Lecco-Como e Como-Varese. Le informazioni generali sulla durata e la difficoltà sono calcolate in biclicletta e non a piedi. Chi volesse quindi fare a piedi questi lunghi tracciati deve calcolare bene la difficoltà e l’impegno dell’impresa. La stazione di…
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