Descrizione: seconda tappa del “sentiero degli antidei”. Percorso vario: boschi, campi di patate, ciliegi, calanchi, rupi, linea gotica, pievi romaniche e santuari, senza panorami mozzafiato, fermatevi a parlare con la gente: forse incontrerete un postino.
Il percorso
Io avrei potuto, partendo dalla mia amica Paola, continuare il sentiero 442, passare per Iola e prima di arrivare a Montese scavallare nel Bolognese alle Borre, oppure tornare indietro sul crinale, scendere a destra del torrente Malandrone lungo il sentiero 345, salire per i boschi di Monte Castello e scendere poi fino ad Abetaia, salire lungo il sentiero 170 tra boschi e coltivi e raggiungere Roncovecchio, attraversare i castagneti del fianco del Monte della Vedetta per scendere alla Canevaccia. Uno o l’altro sentiero, circa 10 km. Avrei potuto, ma il tempo era bigio e Paola partiva in auto, e così ho dato una spinta ai buoni propositi facendomi scarrozzare alla Canevaccia.
E se voi invece partirete da ViaLama2569, probabilmente avrete ancora il profumo delle erbe officinali, qui lavanda, nel corpo e nello spirito, e un po’ meno km da fare per arrivare alla Canevaccia: dovrebbe bastare seguire il sentiero 400 per circa 2 km, arrivare a Montese, e seguire la strada asfaltata per altri 2 km circa.
Diciamo quindi che siamo a La Canevaccia. Prendiamo Via Bellaria e saliamo a Sassomolare, dove prima della Chiesa e ristorante prendiamo per via Selvane. Il sentiero 170 continua fino al Santuario della Brasa. Un boschetto, panchine dove rilassarsi, una suorina di colore entra ed esce, fontane con i pesci.
Il sentiero continua da dietro la chiesa, nei pressi di una grande croce, e scende giù, passando sopra un fosso, e ci si ritrova lungo una via … Crucis! E siccome la prima grande croce che incontriamo è “Gesù muore per noi” faremo la via Crucis al contrario: in un castagneto troveremo infatti le tappe XI, X, IX, …. per scoprire che la via parte da delle casette estive di villeggiatura: che cosa ci potevamo aspettare da delle grandi croci di cemento!! Ci troviamo a Castel d’Aiano, brutto paese, vecchie case anni ’60, fortemente distrutto nella seconda guerra mondiale. Piazza: municipio, chiesa. Dietro la chiesa, a fianco del bar, gli avventori mi indicano di scendere la scalinata. Un bambino in fondo alla scalinata mi indica la strada asfaltata a sinistra verso Bologna. Magari vi succederà anche a voi che persone gentili vi indichino la strada sotto la pioggia!
Girando a destra, fiancheggiando casette di villeggiatura, contornate da belle siepine, con bei pratini tagliati, battendo un passo dopo l’altro su una bella cementata, addentrandomi in una pittoresca abetina, finalmente lascio Castel d’Aiano!
Al bivio del sentiero prendo a destra, ben segnato il sentiero 201. Ancora casette, ma anche campi di patate, castagni, ciliegi. Un bivio ad una cappelletta, seguire a sinistra per il sentiero ben segnato, addentrandosi in un castagneto. Vista di Serra Sarzana: palazzi anni ’60. Si ritorna sulla strada asfaltata, Via Ca’ dei Bimbi. A nord si intravede il monte di Rocca Roffeno: il paesaggio inizia ad essere molto migliore. Si sbuca sui calanchi.
Rocca Roffeno paese di postini. Il primo, Valter, lo trovo con il metaldetector intento a scovare resti della linea gotica nei boschetti di roverella tra le rocce aspre e i calanchi. Il secondo lo incontro nel centro del paese, intento ad oziare e parlare di politica. In quanto postini entrambi sono ottime guide per la mia escursione, anche se tendono a farmi mantenere sulla strada asfaltata. Giungo al Giardino Grimaldi, al lavatoio dell’acqua ferrosa, e salgo dal ristorante per i bikers, in Via Passo Sella. Un altro piccolo sforzo e siamo arrivati: all’inizio del gruppo di case, all’altezza del B&B “Il fabbro” ho chiesto ad una signora “questo è Amore?” e quale sorriso mi rispose! L’ultimo piccolo sforzo, dopo 13 km e mezzo, io dalla Canevaccia, voi 18. Ad Amore ci attende RAGAS: Rinascita Ambientale Giovani Agricoltori Solidali. Io non avendo preso contatti per tempo ho avanzato di altri 5 km fino a Cereglio ed ho dormito nell’Ostello “La Vignola” ad un prezzo modico. Da Ragas parte un sentiero che ci porta alla stupenda Pieve di Roffeno.
Descrizione: seconda tappa del “sentiero degli antidei”. Percorso vario: boschi, campi di patate, ciliegi, calanchi, rupi, linea gotica, pievi romaniche e santuari, senza panorami mozzafiato, fermatevi a parlare con la gente: forse incontrerete un postino. Il percorso Io avrei potuto, partendo dalla mia amica Paola, continuare il sentiero 442, passare per Iola e prima di arrivare a Montese scavallare nel Bolognese alle Borre, oppure tornare indietro sul crinale, scendere a destra del torrente Malandrone lungo il sentiero 345, salire per…
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