Questo percorso è stato realizzato da Amedeo Trezza, referente escursionistico dell’Agri-B&B “Casale Il sughero” ed è il primo percorso che prende in considerazione il progetto di collaborazione da poco aperto con la rete WWOOF italia, denominato “VieWWOOF: Vie senza motori per unire la rete di fattorie”. Il progetto si propone di individuare e quindi mappare percorsi, che diventeranno un bene comune, per collegare le fattorie Wwoof italiane, creando una rete di vie di comunicazione da percorrere a piedi, in bici, con animali ed eventualmente mezzi pubblici, trovando ospitalità nelle soste o mete del viaggio.

Il percorso

Il “Sentiero delle Sughere” unisce i Comuni di Vibonati, Ispani e Santa Marina . Si parte dalla Contrada Grasso di Vibonati, presso l’agri-b&B ‘Casale Il Sughero’. Scendendo lungo la Pineta di Santa Lucia, si passa a fianco alla nuova e alla vecchia omonima cappella incontrando le prime grandi querce da sughero, endemismo del territorio. Percorrendo la vecchia strada per Vibonati, ben presto si comincia a percorrere il paese lungo il suo crinale, passando di fianco al Museo di Arte Contadina di Nino Tancredi, prima di arrivare sotto il Santuario di Sant’Antonio Abate e successivamente al ‘ponte’ di Vibonati.

Dì lì si lascia il paese per cominciare a salire lungo la collina della Sandrala, anch’essa ricca di sughere nonché di bellissimi esempi di ulivi pisciottani e dove ben presto si incontra la suggestiva e antica sorgente la cui struttura di captazione ipogea forniva l’acqua al paese fino a pochi anni fa. Successivamente si continua a salire fino ad arrivare alla Cappella di San Cataldo, ormai già nel Comune di Ispani, con a sinistra il panorama sul mare fino alla Calabria, pascoli e boschi di sughere. Lungo il selciato antico che collegava questi paesi e passando a fianco alla cappella di San Rocco, si arriva al centro di Ispani e poi, sempre sulla antica via di transito, raggiungiamo la frazione di San Cristoforo, attraversando macchia mediterranea ( corbezzoli, mirto, lentisco, erica) e dove ci si può fermare facendo una pausa sulla terrazza panoramica dove c’è anche un bar per un ristoro.

Riprendendo la marcia lungo castagneti e querceti, si attraversa la Contrada Lampo (con rispettivo bivacco in legno per una ulteriore facoltativa sosta) ed omonima Fontana. Si entra così nel Comune di Santa Marina. Attraversato il centro storico del paese si arriva fino alla Chiesa di Santa Maria della Croce da poco ristrutturata (e all’occasione visitabile) nei pressi della Locanda La Baita dove termina il percorso.