L’imponente edificio religioso della CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PALUDE (Santa Maria in Vibitin) è il più grande dell’Alto Adige. Alta 32 metri, con una navata unica lunga 38 e larga 23, è posta al limitare meridionale del centro cittadino circondata dall’antico cimitero e ben riconoscibile nel suo insieme, nel mezzo del pianoro su cui è adagiata Vipiteno, ai piedi di Monte Cavallo (2.189 Mt).
Lasciandosi la facciata alle spalle superare il cancelletto d’ingresso al luogo sacro per girare a destra lungo via della Commenda (poi via Alta) e seguendo il cartello d’indicazione per il centro sul sentiero n.14, posto proprio di fronte a sè.
Al primo grande bivio girare a destra superando una piccola cappella bianca e percorrere tutta la lunga recinzione della caserma D. Menini tenendosela alla propria sinistra.
Continuare dritto per incominciare a inoltrarsi nelle strette viuzze del centro storico e, dopo circa 300 mt all’incrocio con via Frundsberg, decidere se svoltare a destra per raggiungere e attraversare il centro storico, oppure tagliarlo fuori girando a sinistra e seguendo la strada fino ad arrivare nei pressi della funivia di Monte Cavallo.
Nel caso in cui si scelga di visitare il centro, la via Città Nuova (poi via città Vecchia) si aprirà alla propria sinistra, dopo circa un centinaio di metri. Si tratta di una stretta area pedonale, incastrata fra i magnifici edifici storici del centro e vero cuore della vita cittadina fra negozi, locali commerciali, bar e ristoranti, in quella che è una delle cornici più suggestive e caratteristiche dell’intero Alto Adige.
La torre civica, nota come Torre delle Dodici, segna il confine fra la città vecchia e quella nuova ed è uno degli emblemi più famosi della città insieme alla Chiesa del Santo Spirito che si incontrerà alla propria destra su piazza Città, più o meno a metà dell’area pedonale.
L’edificio religioso custodisce, perfettamente restaurati, gli inestimabili affreschi del maestro Giovanni da Brunico massimo esponente della quattrocentesca scuola di Bressanone, che lavorò in tutta la regione.
Raggiunta la fine dell’area pedonale, continuare dritto su via Città vecchia seguendo le indicazioni per la cabinovia che si raggiungerà dopo aver superato uno stretto e lungo parcheggio per gli autobus e l’ingresso del piccolo campo avventure Skytrek, i cui tracciati fra gli alberi si scorgono dietro una bassa staccionata.
L’uso della funivia permette di raggiungere la meta finale del percorso, camminando qualche ora comodamente in quota, fra magnifici paesaggi alpini, evitando così di percorrere i diversi sentieri che corrono sul fondovalle o a metà costa verso l’imbocco della secondaria Val Ridanna, come ad esempio il sentiero n.4 (da Via Santa Margherita, nel quadrante ovest di Vipiteno, passando per la chiesetta di San Giacomo, poco fuori città).
Nel caso in cui invece si voglia salire verso la cima del Monte Cavallo a piedi, spendendo un paio d’ore in più in costante salita verso quota 2.000 mt, il sentiero n.19 parte proprio alla sinistra dell’impianto della cabinovia e ne segue pressoché l’intero percorso con ampi tornanti a tratti soleggiati e fra magnifici pascoli, coincidendo per una buona parte con il sentiero n.23, che si incontrerà e percorrerà in ogni caso, più avanti.
Raggiunto l’altopiano ai piedi della cima di Monte Cavallo, lasciarsi l’impianto della funivia alle spalle per imboccare (oppure proseguire) sul sentiero n.23 tenendo la propria sinistra verso Ochsenscharte/Telfer/Weissene puntando la cima brulla del monte sotto la quale il sentiero andrà a passare.
In nemmeno 20 minuti di cammino si sarà abbandonato il vociare dei turisti nei pressi degli impianti e del bar/ristorante in quota, per cominciare a camminare nel silenzio più assoluto della bella catena montuosa su di una classica carrareccia di montagna.
Superare così un paio di masi isolati lungo il sentiero, per poi seguire l’andamento del percorso, ancora in salita verso la cima per guadagnare quota 2.100 mt, in un paesaggio che rapidamente muta da pascolo alpino a brulla roccia.
Superato un grosso sbarramento per gli animali, sul quale è stata posta una doppia scaletta a passerella per i viandanti, iniziare la discesa verso Ridanna, avendo camminato per circa un’ora e mezza dalla stazione della cabinovia o tre ore e mezzo da Vipiteno.
Al primo bivio palinato, avere cura di continuare la discesa verso sinistra, abbandonando il sentiero n.23 in favore del sentiero n.7 che, in quasi mezz’ora d’ora di cammino su uno stretto tracciato, andrà a raggiungere una sterrata di servizio. Imboccarla tenendo la propria destra, e al primo tornante verso sinistra, ridiscendere evitando di proseguire dritto. Dopo circa mezz’ora si incontrerà un’altra via di servizio ai masi. Imboccarla tenendo la destra nei pressi di un bell’edificio dall’ampio fienile (Località Rapont) passandovi di fronte per poi andare a superare il robusto cancello in legno aperto per i camminatori.
Dopo aver superato una bella cascatella proprio a ridosso del sentiero, camminare per altri 200 mt e raggiungere due costruzioni, un maso antico affiancato da uno decisamente più moderno.
Passare esattamente al di sotto dei due edifici sempre seguendo la palinatura del sentiero n.7, ma questa volta percorrendo un fondo erboso posto sul limitare alto di un grande pascolo. Da questo punto sarà già visibile di fronte, nel fondovalle, l’abitato di Ridanna e il campanile della parrocchiale a lato del paese, ormai lontano non più di 40 minuti.
Seguendo il tratto erboso entrare in un boschetto e porre attenzione a salire di un metro sulla rampetta a destra che porta a un cancelletto di legno incastrato fra gli alberi in coincidenza di una curva. La segnaletica non è molto leggibile, ma riprova della giustezza del percorso, dopo pochi passi, si dovrà incontrare un avvallamento naturale, con un piccolo guado nel mezzo su di un torrentello il cui gorgogliare si sente già da lontano. Guadare il torrente passando sulle pietre e dopo una breve salita, sempre nel bosco, arrivare ad avvistare il tetto di due masi leggermente più in basso a sinistra (Località Wieslehen). Non sarà quindi difficile intercettare la stradina che gli passa di fronte e che si seguirà in discesa, senza abbandonarla più fino alla meta finale, sempre sul tracciato del sentiero n.7 che nell’ultimo tratto diventerà asfaltato, passando alla sinistra di un isolato alberghetto fra i prati.
Raggiunto il fondo della valle, attraversare il rio Mareta su di una robusta passerella in legno aperta al traffico per puntare l’altura e la chiesa posta proprio di fronte, nel senso di marcia.
Raggiungere un ampio parco giochi per bambini posto ai piedi del promontorio della chiesa per affrontare le ultime due curve, che in rapida salita, portano al cancelletto d’ingresso all’edificio religioso sul lato absidale della CHIESA DI SAN GIUSEPPE.Passando dalla parte della facciata ci si troverà di fronte al portale della navata affacciato nel mezzo del silenzioso cimitero alpino che gode di un panorama mozzafiato su tutta la catena montuosa del confine fra Italia e Austria, appena oltre le cime.
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