Due i principali motivi che ci conducono lungo questo percorso:
1) l’esigenza pratica di trovare una via in gran parte disconnessa dal traffico motorizzato, alternativa alla “passggiata/marciapiede” a lato mare dell’Aurelia, la cui percorrenza diventa sicuramente poco fruibile nei mesi estivi a causa dell’enorme quantità di traffico (e confusione) generato dall’afflusso verso le spiagge.
2) la lettura “storica” del percorso, ideato seguendo il toponimo “Via Romana” presente sulle carte, sfruttando il più possibile la “mezza costa”, garantendo se non altro qualche bello scorcio sulla parte occidentale del golfo di Genova, con vista fino a Capo Noli. Purtroppo non si può non notare la stonatura derivante dai danni creati al territorio sia dall’urbanizzazione che dall’incuria. La presenza dell’autostrada diventa talora “soffocante”; i più esperti potranno, lungo il percorso, anche soffermarsi sulle differenti tecniche costruttive (e relativo inserimento nel paesaggio) di ponti e viadotti, dal medioevo sino agli anni ‘80 del secolo scorso.
La strada percorsa trattasi comunque di una via medioevale, il cui attuale toponimo deriva quasi sicuramente dal termine “romanico” anzichè “romano”. Difatti le principali arterie viarie da e per “Genua” furono costruite a partire dal 160-148 a.c (Via Postumia; successivamente Via Aemilia Scauri/Julia Augusta 100-13 A.C.). Le comunicazioni tra gli insediamenti rivieraschi avvenivano infatti prevalentemente via mare.
Note: prestare attenzione alle difficoltà intrinseche del percorso (attraversamento di corsi d’acqua, frane, mancanza di parapetti) nonchè all’attraversamento di proprietà private, anche se non delimitate (buona norma rimane chiedere permesso: di solito non viene negato). Il presente percorso viene citato già dal sito www.liguriabike.it (2002) e da un interessante libro “La Via della Carta”, SAGEP Ed. 1991
Descrizione:
da Piazza Sebastiano Gaggero volgi verso il bagnasciuga; dopo aver aggirato l’edificio sede delle Poste Italiane (alla tua destra), imbocchi la bella passeggiata “Roberto Bruzzone”, di recente costruzione, che spicca per la piacevole pavimentazione in legno. Procedi sempre adiacente alla spiaggia sino a risalire in largo Dall’Orto, ove incontri la Via Aurelia all’uscita occidentale del centro abitato. Dopo aver attraversato la strada, proseguendo sempre verso ponente, volgi verso monte all’imbocco della Via Romana di Voltri (progr. 800m). Noterai che una scalinata ti permette di evitare il primo tornante. Salendo, procedi sempre lungo la strada principale, ancora asfaltata, fino ad oltrepassare un caratteristico ponte ad arco ribassato, dalle fattezze molto antiche. Una seconda scalinata ti permette di evitare il successivo gomito. Ignori la rampa che sale alla chiesa di Sant’Eugenio; dopo qualche decina di metri la strada prende il nome di “Via Nuova di Crevari”: alla tua sinistra si stacca in piano una deviazione che continua, con il nome di Via Romana di Voltri, tra alcune abitazioni (progr. 1.75 km, 65 mslm). Successivamente diviene uno stradello in parte asfaltato, in parte invaso da sterpaglie, che prosegue tra le due carreggiate dell’autostrada, fino a terminare sottopassando il viadotto della carreggiata “Nord”, per salire con una ripida scalinata in parte inerbita. Al termine, il sentiero prosegue alla sinistra, in lieve salita fino a sorpassare l’imbocco della galleria autostradale. Ancora procedendo lungo un viottolo a “mezza costa”, tra orti e rada vegetazione, si raggiunge il successivo gruppo di case, ove il sentiero termina con alcuni scalini che, sulla sinistra, scendono per incontrare l’asfalto (Via L. Gainotti). Sali sulla prima rampa asfaltata che incontri sulla destra per guadagnare una strada più ampia, che segui alla sinistra (progr. 2.75km, 100 mslm). Oltrepassi un ponte e dopo una breve ma ripida salita scendi mantenendoti alla sinistra: ove termina l’asfalto incontri un viottolo, che scende a fianco della carreggiata autostradale “Sud”, sottopassandola alla sinistra. Inizia un tratto molto panoramico, quanto potenzialmente pericoloso in quanto a strapiombo (circa 70 metri di altitudine sul mare) sulla sottostante Aurelia, lungo il breve promontorio che precede l’insenatura di Vesima. Scendendo su sentiero, giungi infine a reincontrare l’asfalto, per l’appunto in Via Vesima (progr. 3.8 km), nei pressi dell’antico nucleo abitato, collocato un poco più a monte rispetto alla spiaggia. Procedi in salita fino al punto in cui la strada è interrotta da una sbarra: scendi quindi sulla sinistra fino ad attraversare un rio, nei pressi di un antico quanto interessante “scheletro” di una filanda. Sali salla sinistra, ancora su asfalto, fino a passare accanto alla base di un viadotto autostradale, per procedere lungo un tratto sterrato, che con qualche saliscendi, affianca ancora l’autostrada. Ignorando alcune deviazioni secondarie e generalmente sbarrate, prosegui lungo un sentiero fino a scendere per attraversare il rio (fossa Luea) successivo. Questo passaggio molte volte è stato trovato in pessime condizioni o per l’eccesso di acqua o per la presenza di movimenti franosi: occorre prestare estrema attenzione. Giungendo nuovamente su una strada asfaltata è necessario scendere per qualche metro fino ad un bivio sulla destra in salita (progr. 5.4 km, 45 mslm), ove il percorso è chiuso con alcuni blocchi di cemento ma è ben praticabile a piedi o in bici. Segui una ripida salita costituita da rampe cementate che risalgono, con vista “interessante” sui viadotti autostradali, fino ad un pianoro a quota 100 mslm circa, ove trovi uno sterrato sulla sinistra cha affianca una pista da motocross e prosegue in direzione ponente. Reincontri l’asfalto nei pressi delle prime abitazioni, ove svolti a destra per sovrapassare la galleria autostradale, giungendo in loc. Terrarossa di Arenzano. Un tratto rettilineo inferiore al chilometro ti riporta sopra l’ennesima galleria autostradale . In questo punto (progr. 7 km, 90 mslsm), prima dell’inizio della discesa, svolti a destra lungo uno sterrato in salita, tenendo la sinistra dopo pochi metri, su un tratto pianeggiante ed inerbito. Arrivi nei pressi di uno sbancamento (alcuni edifici in costruzione): in questo punto, prima del cantiere, un cartello in legno indica un sentiero “Via Romana” che inizia a scendere tra la vegetazione (necessario prestare attenzione ai successivi bivi, poco evidenti: tenere dapprima la destra, successivamente la sinistra in discesa in un bosco di pini). Giungi nuovamente su asfalto in corrispondenza di una strada in discesa (progr. 7.72 km) che sottopassa nuovamente l’autostrada. Al termine di un breve rettifilo in discesa l’ennesima indicazione “Via Romana di Levante” indica la direzione (destra) da seguire. Un viottolo in discesa conduce presso il Santuario di N.S delle Olivete. Ancora seguendo “Via Romana di Levante” scendi alla destra della chiesa (rispetto all’uscita) su una larga scalinata fino a giungere su una strada asfaltata (Via Torino) nei pressi dell’attuale ferrovia. Seguendo l’itinerario urbano Via Torino – Piazza Servetto – Via Vittorio Veneto – Via Olivete giungi in pieno centro ad Arenzano , nel punto (Via Verdi) che coincide con la sede ferroviaria antica della linea Genova-Nizza, antecedente al raddoppio.
Commenta con Wordpress